Pestano due carabinieri nel Foggiano e fuggono: ricercati due uomini
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A San Severo
Antonio D'Amico
25 Novembre 2019
FOGGIA - Nino Passalacqua, l’imprenditore di Apricena titolare della “Bio Orto” andata infiamme il 22 settembre scorso, è il simbolo di quello che vive l’agricoltura locale, alle prese con i furti dei raccolti, il caporalato, le estorsioni. Piange davanti al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, intervenuta ieri a San Severo per illustrare le politiche del Governo per arginare questi fenomeni sempre più invasivi, in un incontro organizzato dall’amministrazione comunale dopo i recenti episodi di criminalità all’”Antica Cantina” e all’Azienda agricola “De Cesare” di Torremaggiore dove ignoti hanno manomesso i bocchettoni dei silos sversando nelle campagne 40mila ettolitri tra vino e mosto.
«Sono schifosi delinquenti con la voglia di sporcare un territorio con molte competenze agricole», ha esordito l’esponente del Governo Conte che ha anche ribadito l’impegno del suo ministero nella lotta al caporalato soffermandosi sulla recente morte dei due migranti nei pressi di Borgo Mezzanone.
Il ministro Bellanova ha indicati anche gli step. «In sinergia con gli altri ministeri - ha aggiunto - e in modo particolare con il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, con cui saremo presto a San Severo, e il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Stiamo lavorando per agire su tre fronti: innanzitutto, le imprese che vogliono stare nella regolarità possono liberarsi dal caporalato andando su una piattaforma che stiamo attivando dove possono trovare manodopera: quindi incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Il secondo punto è attrezzare la rete dei trasporti: non basta che le Regioni mettano a disposizione le risorse. Bisogna lavorare per un piano reale dei trasporti che coinvolga con le amministrazioni regionali anche i sindaci e le associazioni imprenditoriali. Il terzo punto è che gli immigrati sono persone che spesso aiutano le imprese a non lasciare i campi incolti e i prodotti a marcire nei camp i. Queste persone devono avere i loro diritti mentre stanno nel mondo del lavoro e nelle imprese e devono essere cittadini quando escono dalle imprese».
A ribadire le difficoltà incontrate dal mondo agricolo anche i rappresentanti dell’Antica Cantina, dove il 21 ottobre persone ancora rimaste ignote hanno aperto i bocchettoni dei silos sversando una cospica quantità di mosto e vino nei campi. Assenti i rappresentanti dell’Azienda De Cesare di Torremaggiore «perché impegnati in frantoio». Ciro Pistillo, direttore commerciale dell’Antica Cantina, accompagnato dal presidente Ciro Caliendo, ha invece fatto riferimento alla loro esperienza e al ruolo che l’azienda riveste nel comparto vinicolo cittadino e regionale.
Per il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, è «necessario che la filiera sia unita nella lotta alla criminalità». Gli ha fatto eco il viceprefetto Ernesto Liguori - ha sottolineato l’impegno svolto da prefettura e forze dell’ordine nella lotta alla criminalità che tartassa l’agricoltura - e l’assessore comunale Felice Carrabba per il quale la riposta «deve essere un momento di riscatto sociale per un settore da sempre punto di riferimento per il mondo socio-economico locale». Presenti anche i parlamentari Giorgio Lovecchio, Carla Giuliani, Gisella Naturale e Antonio Tasso, sindaci e assessori dei centri limitrofi.
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