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Foggia, dall'emendamento al numeretto per l'appuntamento: «Continue clientele»

 
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Foggia, dall'emendamento al numero come la salumeria per l'appuntamento«Un sistema basato sulle clientele»

Angelo Cera e Napoleone Cera

I dettagli dell'inchiesta che oggi ha portato all'arresto di Angelo Cera e del figlio Napoleone

Giovedì 17 Ottobre 2019, 15:36

18:19

«Oltre ad una attività ricattatoria emerge una attività clientelare spaventosa». Lo ha detto il procuratore aggiunto del Tribunale di Foggia, Antonio Laronga, nel corso della conferenza stampa nella quale sono stati forniti dettagli sull'arresto per tentata concussione dell’ex parlamentare Udc Angelo Cera e del figlio Napoleone, consigliere regionale pugliese (Popolari). «Per entrare nel loro ufficio a San Marco in Lamis - ha spiegato Laronga - si prendevano i biglietti come nei supermercati per lo spaventoso flusso di persone che si recava da loro per chiedere favori di qualunque tipo».

La Procura fa sapere che per le due contestazioni di reato, «indebita induzione a dare o promettere utilità» e «corruzion», per le quali il gip ha rigettato la richiesta di arresto, si sta valutando se presentare appello.

Ed ecco l'emendamento presentato e poi ritirato che avrebbe potuto comportare la cessazione delle funzioni principali del consorzio di Bonifica di Capitanata. Sarebbe stato questo lo strumento utilizzato dall’ex parlamentare Angelo Cera e da suo figlio Napoleone, consigliere regionale, per costringere i vertici del consorzio di Bonifica ad assumere alcune persone da loro indicate nonostante l’Ente non avesse la necessità di ricoprire ulteriori posizioni lavorative. Per questa vicenda contestata dalla procura di Foggia, i due esponenti politici sono stati messi agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata concussione.

Per l’accusa, avrebbero fatto pressioni sul presidente del consorzio di bonifica, Giuseppe De Filippo, il direttore generale Santoro Francesco e sul direttore dell’Area Agraria Luigi Nardella utilizzando come minaccia l’emendamento che, scrive il gip nell’ordinanza, venne effettivamente presentato nel dicembre 2018 nella riunione della prima commissione Bilancio della Regione e subito ritirato da Napoleone Cera.

Il provvedimento, ha spiegato il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro, «avrebbe comportato l’automatica cessazione delle funzioni principali del Consorzio, trasferite all’AQP, unitamente al personale dipendente». «Successivamente Angelo e Napoleone Cera - si legge nell’ordinanza - richiedevano nuovamente ai vertici del consorzio di assumere le persone da loro segnalare, manifestando loro espressamente come il ritiro dell’emendamento fosse stato un gesto di cortesia nei confronti del Consorzio».

In una intercettazione, Napoleone dice al padre: «sto aspettando che mi vengono a trovare, perché adesso abbiamo la riforma del consorzi in consiglio regionale, se non mi vengono a trovare li faccio sparire, capito?».

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