FOGGIA - Si è svolto questa mattina davanti al Gip del Tribunale di Foggia Carmen Corvino l’interrogatorio di garanzia di Antonio Potenza, sindaco di Apricena (Foggia), l'assessore comunale al verde pubblico Ivan Augelli e l'imprenditore Matteo Bianchi coinvolti nell’inchiesta della Procura di Foggia. I tre sono stati posti martedì scorso agli arresti domiciliari.
Questa mattina i tre, difesi dagli avvocati Franco Metta e Paola Tortorella, hanno risposto alle domande fornendo la propria versione dei fatti. «In particolar modo il sindaco Potenza ha chiarito - riferiscono i legali - l’episodio legato alla presunta bonifica nel suo ufficio da microspie da parte di un imprenditore al quale avrebbe poi affidato l’appalto per l'installazione delle telecamere di sicurezza nella sede comunale».
«Nella circostanza - spiegano - il sindaco ha avuto un improvviso blackout del pc del suo ufficio. A quel punto avrebbe chiesto all’imprenditore di verificare il guasto tecnico. Quest’ultimo nell’effettuare manutenzione al pc si sarebbe accorto della presenza delle due microspie. Rimanendo nell’ambito dell’appalto per l’installazione delle telecamere Potenza ha chiesto allo stesso imprenditore il posizionamento di due videocamere davanti al suo ufficio».
Hanno risposto alle domande del giudice anche l’assessore Angiulli, all’epoca dei fatti consigliere comunale e l'imprenditore Matteo Bianchi, che nel procedimento hanno accuse minori. Per tutti gli indagati gli avvocati Metta e Tortorella fanno sapere che ricorreranno al Tribunale del Riesame per ottenere la scarcerazione.