Sarebbe stato circondato il pregiudicato Rodolfo Bruno che giovedì scorso a Foggia è stato ucciso in un bar, sorpreso dai killer mentre giocava alle 'macchinettè: uno dei tre sicari, secondo la ricostruzione degli agenti della squadra mobile, è entrato dal retro del bar, mentre gli altri due sono arrivati dall’ingresso principale. Per la vittima, che potrebbe essere stata avvertita dell’arrivo dei suoi assassini, non c'è stata nessuna possibilità di fuga. All’esterno del bar, ad attendere i tre killer, ci sarebbe stata una quarta persona alla guida di un auto non ancora individuata.
Rodolfo Bruno, di 39 anni, era legato al clan Moretti. E secondo gli inquirenti il suo omicidio potrebbe essere l’inizio di una nuova guerra tra clan che si contendono il predominio in città.
I killer sono arrivati con il volto coperto da passamontagna e armati con fucili a canne mozze (calibro 12) e una pistola (calibro 9x21). Bruno è stato colpito con decine di colpi alla testa, alla spalla e all’addome.
«Purtroppo - evidenziano gli investigatori - le videocamere non erano funzionanti, e questo rende difficile la ricostruzione dell’agguato»

Secondo la squadra mobile hanno agito a sangue freddo: la vittima era Rodolfo Bruno, 39 anni
Venerdì 16 Novembre 2018, 13:03
17 Novembre 2018, 12:37