Martedì 25 Novembre 2025 | 15:18

Guerra russo-ucraina, il dramma della storia ormai ridotta a farsa

Guerra russo-ucraina, il dramma della storia ormai ridotta a farsa

 
Gino Dato

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Gino Dato

La guerra in Ucraina alimenta carestie e rivolte popolari

Zelenski ha in questi giorni dichiarato, senza enfasi alcuna: «Siamo ora in uno dei momenti più difficili della nostra storia. La pressione sull’Ucraina è al suo massimo»

Martedì 25 Novembre 2025, 14:00

In punta di diritto… in punta di principi… in punta di logica… in punta di storia… in punta di realismo… in punta di idealità... Niente, non c’è visuale e prospettiva, o ragione, per quanto la si possa cercare con estrema attenzione, che non faccia apparire la vicenda russo-ucraina, specie nella deriva di questo momento, per quello che è: una usurpazione e una violenza di Paesi  più forti su Paesi più deboli, con una diplomazia che decade a vil mercato in cui svendere la storia e la dignità dei popoli, non di un solo popolo. Ne sono consci soprattutto le vittime, gli ucraini. Il cui presidente appare notevolmente indebolito sul fronte interno dalla corruzione dilagante dei suoi più stretti collaboratori.

Zelenski ha in questi giorni dichiarato, senza enfasi alcuna: «Siamo ora in uno dei momenti più difficili della nostra storia. La pressione sull’Ucraina è al suo massimo. L’Ucraina potrebbe ora trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: o la perdita della sua dignità o il rischio di perdere un partner chiave». Un partner importante che si chiama Donald Trump, stanco dei giochetti di Putin, ma non tale da abbandonare il suo intento e disegno di pacificazione, concordato in 28 punti con i russi, gli aggressori degli ucraini. Il piano disegna però nei particolari la imposizione di una riduzione e sottrazione di territori: e se Kiev non lo accetta, conclude Trump, niente più armi a Kiev.

A decidere dunque sono due grandi potenze, Usa e Russia, che comodamente fanno inginocchiare e sviliscono un Paese brutalmente aggredito. Due soggetti multinazionali, in barba alla storia del secondo Novecento che ha respinto guerre d’invasione, fanno sfregio di tutti i Trattati e norme di diritto internazionale, tornano a praticare una dottrina della prevaricazione e dell’utile più bieco. Con disprezzo anche del machiavellismo diplomatico più formale, si ridisegnano confini e territori sulla carta, nonostante la ostinata resistenza degli ucraini.

A soffrire però non sarà solo la vittima di aggressione, l’Ucraina, che sta già  pagando un prezzo sconfinato in civili, specie donne e bambini, soldati e armamenti, ma anche il Paese aggressore, che continua imperterrito a praticare la politica dei bombardamenti indiscriminati.  La sconfitta marchierà le altre grandi potenze del mondo, a cominciare dall’Europa, che per quanto compatta, si ritrova sguarnita, destituita di ogni diritto di veto.

E poi, che dire delle grandi nazioni? Hanno fatto la storia e oggi si ritrovano a recitarne una versione ridotta a farsa.

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