Antonio Decaro è il nuovo presidente della Regione Puglia. La sua vittoria è schiacciante, con proiezioni che lo collocano tra il 65 % e il 69 % dei voti ma con il riconoscimento immediato da parte dello sfidante Luigi Lobuono. 

«Buona fortuna alla Puglia», ha detto l'ex sindaco di Bari commentando a caldo le elezioni e ribadendo che sarà «il presidente dei pugliesi». «Risultato straordinario oltre ogni aspettativa - ha detto Decaro - sento il peso di questa responsabilità, festeggerò stasera ma da domani mi devo mettere a lavorare per meritarmi la fiducia di chi mi ha votato e devo recuperare la fiducia non solo di chi non mi ha votato ma di chi non è venuto a votare. Normalmente quando c’è l’astensionismo i politici dicono che è un problema dei cittadini, per me vuol dire che è la politica a non interessarsi dei cittadini».

«Lavorerò per dare risposte ai cittadini - ha promesso Decaro -. La politica non si fa per dare posti di potere agli amici, ma a dare l’acqua agli agricoltori, a dare una casa alle giovani coppie, a ridurre le liste d’attesa. Lo farò a modo mio, senza salire su un ring dove vince chi tira un pugno più forte. Il pubblico poi se ne va via. Io faccio la politica cercando di conoscere i problemi e dando delle risposte concrete. Non sono un superuomo, ho usato una frase di Lucio Corsi “non voglio essere un duro non sono un lottatore di sumo”, ho le mie fragilità e qualche volta ho anche pianto non me ne vergogno. E’ di fragilità che devo occuparmi da presidente della Regione, questo sarà il mio lavoro per i prossimi cinque anni. Non avrò nemici ma soltanto avversari». Poi una dedica particolare: «A mia figlia Chiara, che quando mi ha visto triste ha detto "papà, io ero troppo piccola ma mi hanno detto che pure quando dovevi fare il sindaco non volevi farlo ma poi lo hai fatto benissimo».

Decaro ha confermato che il suo primo impegno sarà «occuparsi delle liste d'attesa, chiederò a tutte le Asl di rimanere aperte fino alle 23». Di governo della Regione «parleremo dopo la proclamazione, facendo le valutazioni con le liste che mi hanno eletto. Fino al giorno della proclamazione non potrò dire nulla». Poi un messaggio di distensione: «Con il governo voglio collaborare come ho sempre fatto, anche con questo governo».