In Francia il Rassemblement National si è confermato primo partito, ma non è detto che riesca ad ottenere la maggioranza all’Assemblea nazionale. Comunque vada il risultato cambierà i connotati all’Europa che intanto vede nel Regno Unito la vittoria annunciata dei Laburisti, dopo 14 anni di governi conservatori.
Negli USA Joe Biden pensa al ritiro, secondo il New York Times. Vedremo. E poi le guerre in corso, tante, troppe.
Intanto domenica il ballottaggio in Francia dove il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha vinto il primo turno delle elezioni legislative. E adesso? All’indomani delle elezioni più partecipate della storia recente in Francia (registrata un’affluenza record del 66% degli aventi diritto) la futura tenuta parlamentare non è ancora chiara. Al primo turno, sono stati eletti 76 deputati su 577.
Tutto si giocherà al ballottaggio, previsto oggi, domenica 7 luglio. Le proiezioni confermano al RN una cifra compresa tra 260 e 310 seggi, per Macron è arrivato il momento di «un’ampia unione, democratica e repubblicana». Il fronte della sinistra fa eco al presidente francese, forte del secondo posto con il 28% delle preferenze: «Ritireremo la nostra candidatura nelle circoscrizioni in cui siamo terzi» afferma Jean-Luc Mélenchon di France Insoumise.
Il risultato finale del voto sarà indicato dalla capacità delle forze politiche di centro e di sinistra di accordarsi: in base al sistema elettorale francese un candidato vince al primo turno se conquista il 50% più uno dei voti espressi dal 25% degli elettori di una circoscrizione.
In caso contrario entrano al secondo turno tutti coloro che al primo scrutinio hanno raggiunto almeno il 12,5% dei voti delle persone iscritte nelle liste elettorali. Insomma, per contrastare il RN saranno decisive le «desistenze». Secondo l’ultimo sondaggio Ifop per Le Figaro il Rassemblement National sembra indebolito dalla ricostituzione di un fronte repubblicano in più di 200 collegi elettorali, dove si sono ritirati i candidati macronisti e di sinistra che erano arrivati in terza posizione.
Per Jordan Bardella e la figlia di Jean Marie, quindi, si profila la più roboante vittoria elettorale mai raggiunta, senza però la maggioranza necessaria per governare. Uno scenario che vede un parlamento bloccato, per formare un governo saranno necessarie le coalizioni.
Scenari possibili? Macron potrebbe nominare un primo ministro che opererebbe come una sorta di «traghettatore» prima di tornare nuovamente alle urne, ma comunque non prima di giugno 2025.
L’Europa cambierà i connotati? Stiamo parlando della Francia, il secondo Paese più popoloso dell’Unione dopo la Germania.
Nonostante il tentativo di presentarsi come una forza politica responsabile il programma del RN mette in imbarazzo la posizione della Francia nell’Ue e nella Nato. La prospettiva terrorizza i partner europei e non solo. La fine del macronismo così come lo abbiamo conosciuto finora. E questo indipendentemente dai risultati del secondo turno.
E la sinistra francese? Secondo il filosofo francese Ѐtienne Balibar, di estrazione marxista e allievo del principale teorico del marxismo strutturale Louis Althusser, la «sinistra in Francia è prigioniera di schemi intellettuali e di metodi di agitazione politica di un’altra epoca». Lo spostamento verso l’estrema destra, in Francia, è conseguenza diretta del contraccolpo dato da questo vuoto.