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La democrazia bloccata fra soliti noti della tv e firme raccolte senza Spid

 
Valentina Petrini

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Valentina Petrini

La democrazia bloccata fra soliti noti della tv e firme raccolte senza Spid

I problemi posti dall’iniziativa Cappato non hanno avuto grandi risposte. Nessuna eco in tv e sui giornali. Nemmeno dai suoi ex compagni di partito

Martedì 26 Luglio 2022, 13:59

Ora che alle urne dovremmo andarci per forza, sarà forse il caso di mettere l’accento su un paio di distorsioni che non fanno bene a un sistema democratico.

La prima: ancora una volta non eleggeremo noi i membri del Parlamento (per l’ennesima volta, aggiungerei), ma i segretari dei partiti. Non li eleggeremo noi perché per la quota proporzionale le liste saranno bloccate senza possibilità di esprimere preferenza mentre per i seggi con collegio uninominale non è garantito agli elettori il voto disgiunto. Secondo: le elezioni sono per chi è già in Parlamento visto che per chiunque altro voglia provare a farsi eleggere democraticamente è praticamente impossibile in poco tempo raccogliere le firme, certificarle senza poter far ricorso per esempio a raccolte firme con lo «spid».

Sul primo punto non mi dilungo, è una triste storia nota. I partiti hanno dato il peggio di sé nella formulazione delle leggi elettorali. Nessuno si vergogna di questo, ma impedire ai cittadini di scegliere i parlamentari da eleggere è un grande vulnus democratico che credo abbia certamente contribuito ad allontanare molti dalla politica e anche dalla convinzione che votare sia necessario, fondamentale. Un dovere oltre che un diritto.

Sul secondo punto, invece, spero si apra un dibattito in tempi brevissimi, perché questa è forse una piccola rivoluzione che si potrebbe fare. Qualche giorno fa Marco Cappato, già europarlamentare, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e co-presidente del movimento Eumans, ha annunciato di volere presentare una lista per le prossime elezioni del 25 settembre.

«Dopo l’affossamento dei referendum, anche le elezioni sono riservate a chi è già in Parlamento perché è vietato firmare con “spid” le liste. Da oggi, con chi vuole, si lavora alla presentazione di una lista con una sola priorità: la democrazia». Così Cappato sui suoi canali social.

Non mi è chiaro se la sua sia una reale volontà di correre per entrare in Parlamento o solo una provocazione per porre un problema serio e concreto, e cioè la distruzione in atto del sistema della rappresentanza democratica. In entrambi i casi, plaudo a questa iniziativa.

Diciamo la verità, se Cappato volesse entrare in Parlamento non dovrebbe fare fatica a trovare chi lo candida. Il fatto che scelga la strada più complessa deve far riflettere. L’antidoto migliore all’antipolitica è la buona politica. «Con la fine della legislatura cadono le due proposte di legge di iniziativa popolare, quella sull’eutanasia e quella sulla cannabis, senza che siano mai state discusse dal Parlamento in quasi dieci anni. - è sempre Cappato che spiega la sua decisione. - La Corte Costituzionale ha impedito di tenere i referendum e ora in aggiunta la presentazione alle elezioni è di fatto riservata a chi ha già un partito rappresentato in Parlamento». E aggiunge in un’intervista rilasciata a Fanpage: «Chiediamo al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio ancora in carica di consentire almeno che la raccolta delle firme per presentare una lista sia possibile anche attraverso “spid”, come riforma permanente. Il gioco truccato della democrazia elettorale sia almeno aperto ad altri giocatori».

Diciamo così: in un momento di forte populismo in cui a vincere ancora una volta non sarà la Meloni ma l’astensionismo, interrogarsi su di chi è la colpa, vorrei fosse la nostra priorità. E cioè di coloro che si sono adoperati per rendere la democrazia zoppicante, interesse funzionale solo all’esercizio del potere, non dei cittadini. Se c’è chi vuole cancellare la memoria per raggirare i cittadini, c’è chi invece deve tenerla viva per difenderlo.

Dunque, visto che sono diversi i personaggi politici che devono la loro esistenza solo ad ospitate tv martellanti e anche eccessive, tanto da aver creato così personaggi riconoscibili agli elettori, mi piacerebbe che anche in questo caso l’informazione si mettesse al servizio della pluralità dando risalto a questa battaglia, dando spazio nei talk e nelle tribune tv ai temi che pone l’iniziativa Cappato. Invece per ora è accaduto il contrario. I problemi posti dall’iniziativa Cappato non hanno avuto grandi risposte. Nessuna eco in tv e sui giornali. Nemmeno dai suoi ex compagni di partito. Si possono condividere o no le sue battaglie, non si può però continuare ad ignorare che leggi di iniziativa popolare e referendum sono osteggiati dal sistema di potere, quando invece sarebbero la vera strada per riaccendere l’amore per la partecipazione.

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