Amanti di tutta Italia, frenate i bollenti spiriti. Al tempo del Covid non c’è scampo per l’adulterio. Già, perché dove non arriva l’occhio indagatore di un marito geloso o di una moglie ossessiva, sopperisce la longa manus del tracciamento legato al virus. È successo a Pavia dove un uomo di 56 anni, del Varesotto, ha organizzato una serata romantica con l’amante, lontano da sguardi indiscreti. L’obiettivo era quello di «santificare le feste», trasformando il Venerdì Santo in una notte di fuoco da trascorrere in un albergo di Pavia. Fin qui nulla di eccezionale, se non fosse che l’uomo in questione non poteva proprio uscire di casa perché positivo al Covid.
Immaginate la scena: arrivati nel motel la coppietta ha consegnato i documenti alla reception e si è avviata verso la camera, pregustando la reciproca lussuriosa compagnia. Un piano quasi perfetto. Peccato che sul più bello, quando l’atmosfera si stava già scaldando, ecco che alla porta bussano i carabinieri. A sparigliare le carte, infatti, ci aveva pensato la reception dell’hotel. È prassi dopo due anni di pandemia, che le generalità degli ospiti degli alberghi vengano trasmesse tempestivamente alle forze dell’ordine. A quel punto mentre i dati viaggiavano sul database è emerso che il nome del 56enne compariva nell’elenco dell’Ats di Varese tra le persone attualmente in quarantena che non possono uscire dalla propria abitazione fino a quando un tampone non ne avrà accertato la negatività.
Dicevano i latini: dura lex, sed lex. La legge è dura, ma è la legge. Un dettaglio che forse è sfuggito al 56enne. Non si sa se a incastrarlo sia stata più l’ingenuità o se sia tutta colpa della bramosia irrefrenabile di passare del tempo con la sua bella. Fatto sta che nel cuore della notte i carabinieri si sono precipitati in hotel. Sembra quasi di sentire le loro nocche sulla porta. Chissà cosa avrà pensato: «Non sarà il servizio in camera, vero?». «Oddio mia moglie mi ha scoperto! O forse è il compagno di lei che mi vuole picchiare?». Tutti pensieri che gli avranno fatto correre un brivido lungo la schiena (non si sa se per la paura o per il virus).
Pover’uomo, pensava davvero di averla fatta franca e invece si è dovuto rivestire in fretta e in furia con i due militari sull'uscio della stanza che, non solo gli hanno notificato una bella denuncia in Procura, ma lo hanno invitato a indossare la mascherina (e magari qualcos’altro) per poi riaccompagnarlo subito a casa. Verrebbe da dire, non sfugga il paradosso, «cornuto e mazziato». Oltre che sbeffeggiato su tutto il suolo italico per il misfatto mancato. Come ciliegina sulla torta, ad attenderlo in quella casa da cui è voluto scappare nonostante l’obbligo di quarantena, sicuramente c’era la moglie, pronta ad aspettarlo per dargli il colpo di grazia. Si sa, il peso delle corna è il più lieve che vi sia al mondo: lo vedono tutti e chi l’ha in capo non lo sente. Ma a sto giro la compagna del furbetto fedifrago del Varesotto, questo peso l’avrà sentito eccome. Speriamo si sia fatta sentire anche lei. Una cosa è certa al tempo del Coronavirus non ci sono più le scappatelle di una volta.
















