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Puglia e Basilicata ecco dove «camminare»: percorsi tra mare e terra

 
Enrica Simonetti

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Enrica Simonetti

Puglia e Basilicata ecco dove «camminare»: percorsi tra mare e terra

Ammirare le bellezze del territorio in maniera «slow» a contatto con la natura

Sabato 29 Luglio 2023, 08:00

Ascoltare i propri passi, sentire il respiro della terra, soffermarsi su un orizzonte, emozionarsi nel vuoto di un paesaggio murgiano o calpestando la rara vegetazione di una roccia a picco sul mare. Non serve fare troppi chilometri per godere di queste meraviglie. Si può camminare in luoghi di Puglia e Basilicata che sono lontani dal chiasso, quasi un mondo a parte in cui ritrovare la dimensione antica dei viandanti e dei pellegrini che qui hanno percorso le nostre strade, orientandosi tra le stelle e cercando se stessi nel silenzio.

Oggi che trekking e cammini vanno tanto di moda, serve approcciarsi con lentezza al fascino di questa pratica universale e sensoriale. Il cammino non è fitness, ma quasi simile allo yoga e ogni tracciato ci fa capire un po' di più: la colonna sonora è il flusso dei pensieri, se si è soli e dei dialoghi – quando se ne ha il fiato – se si è in compagnia. Una leggerezza di Calviniana memoria che può far scoprire, appunto, città invisibili, masserie, chiese dimenticate, come anche quell'abbandono languido che noi, ormai appesi e travolti dall'era barbarica della velocità, abbiamo lasciato troppo da parte. Discese e risalite (alla Baglioni!) senza alcun peso ma con molte metafore. Anzitutto quella del viaggio, da gustarsi più della meta (meravigliosa Itaca di Kavafis) ma anche un modo per capire quanto sia pesante quel fardello di «roba» che ci portiamo addosso. Come scrisse quel genio acuto di Jerome in Tre uomini in barca, quando ricordava ai due compagni di avventura che serve avere un bagaglio leggero, nel viaggio come nella vita, «gettando via il ciarpame e tenendo solo ciò di cui si ha bisogno: amici degni di questo nome e qualche persona che ti ami».

Poi, il gioco è fatto. E non da oggi: «Non riesco a meditare se non camminando», fu una delle confessioni di Jean-Jacques Rousseau. Non avrebbe mai potuto immaginare che il mondo, ormai fin troppo motorizzato, finisse per rivalutare - se non tanto il vivere meditabondo - almeno il cammino. Il caldo? L'estate? Può costringere a un risveglio all'alba per prendere il cammino nelle ore più fresche o può costringere a lunghe serate e nottate. Ma in vacanza alterare i ritmi fa bene ed è il senso di un percorso di vita, di ore, di ascolto della natura.

In Puglia, le vie storiche sono infinite. I fedeli che si recavano a Gerusalemme scendevano lungo la Via Francigena per raggiungere i porti pugliesi ed imbarcarsi alla volta della Città Santa. E poi la Via Peuceta, che oggi il Cammino Materano ha reso tanto nota (da Bari a Matera, passando da Altamura, Gravina, Picciano) o la Via Ellenica partendo da Brindisi. Pensate, abbiamo una Santiago qui, a portata di mano: la freccia gialla che indica il percorso è sempre presente e i sentieri sono perfettamente segnati, oltre che consultabili sui siti internet. Si può percorrere per una intera settimana e anche molto più, si può scegliere una sola tappa o due, a seconda del tempo. Fiori selvatici, zolle di terra nera, spighe di grano o il nulla assoluto. È un turismo lento e appagante, in cui la fatica va di pari passo con il senso della leggerezza.

Chi preferisce costeggiare l'Adriatico, mare e scogli per i tanti sentieri del Salento (si può arrivare fino a Santa Maria de Finibus Terrae, Leuca) e del Gargano. L'infinito del mare da un lato, la bellezza dall'altro. Per chi ami la campagna, non bisogna dimenticare gli antichi tratturi, come il Tratturo Magno (dall'Aquila a Foggia), attraverso cui i pastori abruzzesi conducevano le loro greggi fino al Tavoliere delle Puglie. A settembre aveva inizio la transumanza e così uomini e animali percorrevano la nostra Murgia: incantevole ancora oggi.

Cammini per viandanti nascono di continuo, per fortuna, da quando si è compreso che questo modo di spostarsi costituisce la più attuale attrattiva turistica. Ci sono cammini federiciani che permettono di conoscere meglio la figura e le terre di Federico II; per non parlare dei tanti cammini spirituali, anch'essi storici e millenari. Tra i tanti, quello della Via Francigena da e per Monte Sant'Angelo, uno scenografico balcone sulle rocce carico di suggestioni medievali. Tra l'altro con le imperdibili altezze degli eremi di Santa Maria di Pulsano, davvero un'immersione in un universo antico, con il vento che sibila tra le grotte e con il piacere di vedere scorci unici, nonostante la difficoltà del terreno roccioso. E ancora: caccia alle orchidee selvatiche, giri sugli scogli incantevoli di Puglia, cicloescursioni sulle vie dell'Acquedotto Pugliese, viaggi a piedi tra i due mari Ionio e Adriatico: la fantasia delle rotte non manca.

Un progetto importante è quello del Cammino dei fari, che riproporrà dalla Puglia ciò che è nato ad esempio in Galizia o negli Stati Uniti. Torri saracene e fari uniti da percorsi unici, tra mare e cielo. Da Lecce a Leuca, la Puglia ha il suo piccolo-grande Cammino di Santiago (138 chilometri) capace di stregare perché foriero di visioni, albe d'incanto e scogliere incontaminate. La Regione Puglia con il progetto CoHen (Coastal Heritage Nations) sta ricollegando fari e torri che non potevano restare monumenti muti, chiusi e avvolti dall'oblio. Da Torre di San Felice a Vieste a Torre Calderina a Molfetta, Torre Pietra a Margherita di Savoia fino al Faro di San Cataldo a Bari, a quello di Punta Palascia a Otranto e di Ugento, dove nasceranno musei. Ora faranno parte del percorso, capaci sicuramente di spiegare, accogliere, creare contenuti.

Il senso che queste strade percorse a piedi riescono a consegnare ai viandanti è di quel collegamento tra Oriente e Occidente che quaggiù si sente ad ogni passo. Ancora prima dei pellegrinaggi e delle crociate, già in epoca micenea, nei nostri porti arrivavano mercanti per lo scambio di metalli sulle vie per l'Etruria, per poi continuare nei secoli con i commerci legati a Brindisi, Egnazia e in tanti altri porti pugliesi. La Via Appia e la Via Traiana sono da sempre il nostro «ponte» con l'Europa e con la Terra Santa e le testimonianze artistiche e storiche sono infinite. Già nel 333 d.C. l’anonimo pellegrino di Bordeaux, di ritorno da Gerusalemme, attraversando il mare Adriatico per sbarcare a Otranto, percorrendo la Via Traiana e la via Appia fino a Roma, segna le poste di Brindisi, Egnatia, Bari, Bitonto, Ruvo, Canosa e Troia. E la Via Francigena ci collega fino al nord Europa, tra rosoni, cattedrali e paesaggi. Nei suoi diari, l’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, che la percorse nel 990 d.C. per giungere a Roma, raccontò del Cammino Nicolaiano (Bari e Trani) e di quello di San Leonardo (Siponto).

In tutta Italia la Rete dei Cammini è oggi un viaggio lungo 15.400 chilometri attraverso la penisola. Lo racconta il Rapporto «Piccoli comuni e cammini d’Italia», laddove parchi naturali, zone protette e paesini da conoscere diventano un universo tangibile. O una fiaba, visto che gli studi di Laura Marchetti hanno anche individuato un percorso ideale e reale, un sentiero della fiaba che è immaginifico e carico di suggestioni.

Stanco, ammaliato e al tempo stesso sudato, il camminatore arriva sempre alla sua meta, Che può cambiare ma ha una dote, porta il Testimonium. Passare il guado, guadagnarsi tutte le tappe. Poi, il sudore si asciuga, ma il cammino non finisce mai.

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