LECCE - Al di là delle bellezze del Barocco, di dolmen e menhir, grotte preistoriche e rupestri, sontuose chiese e castelli, il Salento e Lecce in particolare, nascondono tesori sconosciuti anche ai più curiosi fra i turisti.
Uno di essi si trova proprio nel capoluogo, ed è un’opera d’arte di pregio e valore, al punto che per tutelarla, è protetta da un sofisticato impianto d’allarme. Si tratta di una grande tela ad olio del pittore Luca Giordano (Napoli 1634-1705), alfiere della Scuola napoletana del Seicento e fra i più influenti esponenti del Barocco Europeo, nonché allievo di Jusepe de Ribera (Xativa 1591, Napoli 1652), detto «Spagnoletto», capofila della corrente pittorica del «tenebrismo».
L’opera, sulla cui attribuzione a Giordano, qualche critico d’arte ancora solleva generici dubbi, è un «San Pietro d’Alcantara in estasi», e campeggia su uno dei quattro altari seicenteschi della Chiesa di San Giacomo, conosciuta anche come San Pasquale al Parco. Al Parco, perché attigua al complesso architettonico della Torre del Parco, la Turris Prati Magni, eretta nel 1419, per volere del principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo (Altamura 1401-1463).
Al suo interno, oltre al paravento dorato dell’altare maggiore, sono anche stucchi, marmi, ed un mirabile pavimento maiolicato, e quanto agli altri altari, recano tele di un altro maestro di Scuola napoletana, Giuseppe Simonelli (1650-1710): «Predica di San Giacomo», «San Pasquale Baylon» e «San Giuseppe col Bambin Gesù».
Riaperta nel 2009 dopo un lungo oblìo, la chiesa di San Giacomo, un tempo asservita all’ex ospedale psichiatrico di via Antonio Miglietta, è di proprietà dell’Azienda sanitaria locale, che l’ha passata in uso alla Curia Arcivescovile. Attualmente è sede della Parrocchia ortodossa di Sant’Irodione di Lainici, e grazie al suo rettore, Padre Ovidio, previo contatto al 328-9767150, può essere visitata nei giorni festivi e prefestivi.
«San Pietro d’Alcantara in estasi», non è l’unica opera di Luca Giordano presente nel Salento. Il maestro soprannominato «Luca fai presto» per la velocità con cui in 50 anni di attività ha realizzato circa 3mila tele anche a Bari e Mattinata, ha infatti lasciato altre cinque prestigiose tracce, che per l’accessibilità dei luoghi che le ospitano, possono dirsi ben conosciute. Nella stessa Lecce, si trovano nel Museo Diocesano di Arte Sacra («Crocifissione di San Pietro») e nella chiesa di Sant’Angelo («Assunzione della Vergine Maria»). A Otranto nella chiesa di San Francesco-Sant’Antonio da Padova («Madonna delle Grazie con Santi»), e due a Gallipoli, chiese Cattedrale e della Purità, entrambe firmate L. G. f., Luca Giordano fece.