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Buccirosso svela, «Il teatro è vicino al mare ecco perché amo Taranto»

 
Stella Fanelli

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Stella Fanelli

Buccirosso svela, «Il teatro è vicino al mare ecco perché amo Taranto»

L'artista sarà domani all’Orfeo con «L’erba del vicino è sempre più verde»

Domenica 11 Dicembre 2022, 13:20

TARANTO - L’attore, regista teatrale e commediografo napoletano, Carlo Buccirosso eclettico interprete di film di successo da quelli di Vanzina e Salemme a quelli di Sorrentino, sarà a Taranto il 12 dicembre al teatro Orfeo con un nuovo spettacolo “L’erba del vicino è sempre più verde”.

Quando ha cominciato a pensare, a scrivere questa commedia?

«Diciamo che ho scritto questo spettacolo un po' sotto pressione psicologica, sull’ansia di "farlo" perché a marzo in genere il circuito teatrale ti chiede un titolo, una sinossi e quest’anno ho dato un titolo senza ancora averne scritto la storia. Il titolo così come la vicenda rappresentata racconta l’insoddisfazione, la mancanza di equilibrio che a volte coglie qualcuno di noi. È una massima molto saggia, ‘azzeccatissima’ quella contenuta nel titolo che mi ha ispirato, perché desideriamo quello che non ci appartiene quando proviamo disistima per noi stessi».

Proviamo a svelare qualcosa di questa storia?

«Il protagonista è Marcello Trevisan uno scrupoloso e serio funzionario di banca, in crisi coniugale con Margherita che però non lo molla e deluso anche da sua sorella, colpevole, di aver acuito e non curato le sue insicurezze. Ha frequentato solo una donna da ragazzo e l’ha sposata. La sua insoddisfazione lo porta a sopravvalutare gli altri, chi osserva e giudica migliore di se stesso. Questo lo induce a ‘invaghirsi’ del suo vicino, vuole essere lui, avere la sua vita, si troverà al centro di un triangolo amoroso e di sentimenti che non riuscirà a controllare».

Quanto è stato importante e delicato fare questo scavo nei sentimenti di un uomo?

«Molto, infatti la sceneggiatura è importantissima in quanto ogni parola ha un peso considerevole e significativo, rivela molto di ogni personaggio, in tutto 7. Sono maturato con gli insegnamenti del Cinema. Non ho voluto solo comicità, ma la vera struttura di una storia da raccontare».

Il pubblico?

«Si riderà da morire! C’è tanta ironia perché ciò che fa divertire è proprio questo aspetto della vita, il suo essere piena di contraddizioni».

In molti sanno che lei è un appassionato di Gialli! La vicenda di Trevisan si tingerà di giallo?

«Sì! Si inizia dalla fine, ad esempio, come nel più classico dei gialli, e poi il pubblico potrà andare a ritroso nella storia di cui comprenderà tutto. Sulla scena un cadavere, avvolto in un tappeto! Amo il giallo alla Hitchcock, oggi in pochi scrivono gialli veri che sono resi tali solo da una attenzione alla scrittura, dalla qualità dei dialoghi che custodiscono trame e verità».

È la sua terza volta a Taranto. Cosa ricorda e le piace della città?

«Mi piace molto la gente e il teatro vicino al mare».

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