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Il Fenoglio di Carofiglio diventa una fiction in 4 puntate con Alessio Boni

 
Redazione online

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Il Fenoglio di Carofiglio diventa una fiction in 4 puntate con Alessio Boni

L'incontro con lo scrittore e l'interprete Alessio Boni

Sabato 02 Aprile 2022, 21:03

BARI - Quando un personaggio lascia le pagine scritte del libro dove ha vissuto per anni e diventa carne e ossa, avviene la magia della letteratura che diventa cinema. Oggi 'Il maresciallo Fenogliò, sul palco del teatro Kursaal Santalucia di Bari, per la prima volta da inchiostro sulla carta dei romanzi di Gianrico Carofiglio ha assunto il volto e la voce di Alessio Boni, che sarà il protagonista della nuova fiction targata Rai, con la regia di Alessandro Casale tratta dai libri dello scrittore barese. Creatore e interprete si sono ritrovati faccia a faccia, in uno degli incontri che chiudono l’edizione 2022 del Bif&st. La fiction in quattro puntate sarà girata in estate. Lo scrittore e l’attore hanno raccontato i due diversi punti di vista. «Se scrivi un romanzo e decidi poi, per ragioni ideali, di cedere i diritti a un produttore - dice Carofiglio - devi accettare che quello che ne verrà fuori sarà diverso da quello che hai scritto, deve essere diverso. Sono estremamente mediocri e noiosi i film o le serie uguali ai romanzi dai quali sono tratti. Sono più forme espressive che hanno il loro modo di trasferire le storie e costruire i personaggi, quindi l’autore di un romanzo commette un grave errore se si aspetta o spera che il film o la serie sia uguale. L’aspettativa deve essere invece che riesca a rendere lo spirito dei personaggi e della storia». Alessio Boni sul palco regala al pubblico la lettura di alcune pagine. «Spero di poter essere all’altezza di Pietro Fenoglio» dice.

«Conoscevo questo personaggio e mi era piaciuto fin dall’inizio. Avevo pensato che potesse diventare un film e quando mi è stato proposto di interpretarlo in una serie mi sono tremati i polsi. Noi siamo molto di meno di questi personaggi, piccolissimi rispetto alla loro grandezza e allora devi fare 100 mila passi indietro e far parlare i personaggi». Gli altri interpreti «li stiamo cercando con il lanternino, perché sono scritti talmente bene che non si può sbagliare». La cosa più difficile di questa fiction? «Sarà prendere gli spettatori subito e incuriosirli - dice l’attore - , far sì che si affezionino ai personaggi, risucchiarli nella storia con qualcosa di magico che ancora non so dire».

Nella lunga conversazione, Carofiglio parla del momento creativo dello scrittore, quando «i personaggi in qualche modo prendono il sopravvento sull'autore, pretendendo il loro spazio», ma anche degli «spazi bianchi tra le vignette», l’iceberg che è sotto la punta che si vede, per parafrasare Hemingway, «quel territorio in cui ci sono le storie e i personaggi non ancora raccontati o che non verranno raccontati mai», lasciando la "possibilità al lettore di colmare gli spazi vuoti lasciati dall’autore».

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