Una storia familiare che racconta la realtà complessa del Paese italiano: la nuova povertà, le ingiustizie, i soprusi, ma anche la forza di lottare, nonostante tutto, di non arrendersi mai. È quanto il cinema è in grado di produrre: descrivere la verità. È quanto è capace di rivelare un prodotto cinematografico. Ovvero un film, come lo è «La Rivincita». La pellicola, Made in Puglia, che si sarebbe dovuta presentare al «Bif&st di Bari», prima che l’emergenza coronavirus arrivasse a bloccare tutto. Ragion per cui arriva «La Rai con il Cinema italiano». Si tratta di un progetto divulgativo in tempo di emergenza pandemica. Il nuovo palinsesto ha previsto la programmazione di otto pellicole italiane in programmazione sulla piattaforma streaming di Rai Play. Nella lista delle «prime» cinematografiche garantite in modalità «on demand» al posto della sale, c’è anche «La rivincita». La pellicola, diretta da Leo Muscato, è stata girata a Martina Franca. L’opera sarà programmata in trasmissione su Rai Play dal prossimo 4 giugno e, consentendolo il canale, sarà una visione assolutamente gratuita, previa iscrizione al canale virtuale della rete pubblica.
Complessivamente le produzioni pugliesi che saranno «proiettate» sulla piattaforma digitale della Rai sono due: oltre al film di Muscato c’è anche «Bar Giuseppe» di Giulio Base (girato a Bitonto), entrambi realizzati in Puglia con il contributo di Regione Puglia e Apulia Film Commission.
«La rivincita» è una storia che indigna e commuove allo stesso tempo, perché racconta una realtà che riguarda tutti noi. Che utilizza l’ironia in risposta alla disperazione. Un film «umano» ma anche un film di impegno civile che affronta temi importanti, l’incertezza lavorativa ed economica, la mancanza di opportunità, aprendo un dibattito sulla necessità impellente di una rivincita morale e concreta di tutti e per tutti. Si tratta del debutto cinematografico di Leo Muscato, regista e drammaturgo, e già «Oscar della Lirica» 2016 assegnato dalla Fondazione Verona per l’Arena con l’International Opera Awards, passato agli onori della cronaca culturale dopo che il Festival della Valle d’Itria e la Fondazione del Teatro del Maggio musicale fiorentino, nell’edizione del 2015 della rassegna lirica martinese, gli avevano commissionato la regia dell’opera «Le Braci», il melodramma di Marco Tutino.
È martinese il regista Muscato, così come lo è anche il produttore Cesare Fragnelli (una produzione Altre Storie con Rai Cinema), mentre nel cast c’è anche la martinese Sara Putignano, mentre tra gli altri attori Michele Venitucci, Michele Cipriani, Deniz Ozdogan, con la partecipazione di Domenico Fortunato. Una produzione quasi del tutto «made in Martina Franca». Molte scene del film, infatti, sono state girate nel capoluogo della Valle d’Itria, mentre tutte le altre riprese sono state realizzate in Puglia. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Michele Santeramo, pubblicato da Baldini & Castoldi, e racconta le rocambolesche disavventure economiche e familiari di due fratelli, Vincenzo e Sabino e delle loro mogli, Maja e Angela.