«Nel secondo tempo abbiamo avuto noi l’occasione più importante noi, con il colpo di testa di Morente di fronte alla porta, su cross di Pierotti. Sull’azione seguente abbiamo subito il calcio di rigore, che non so se ci fosse o meno. Forse è stato ingenuo Tiago Gabriel. Magari avrebbe dovuto temporeggiare invece che rischiare l’entrata. Poi alla fine, negli ultimi minuti, abbiamo pagato il contraccolpo». E’ così che il trainer Eusebio Di Francesco analizza negli spogliatoi la sconfitta rimediata con il Cagliari.
La prestazione dei suoi uomini nel primo tempo, invece, gli è piaciuta: «Abbiamo sbloccato immediatamente il risultato. Poi ci sono stati capovolgimenti di fronte ed opportunità da una parte e dall’altra. Purtroppo, abbiamo sofferto sui corner, nonostante abbiamo cambiato qualcosa nella maniera di marcare».
Nei primi 45’, il Lecce ha sofferto tantissimo sulla propria fascia sinistra, in quanto l’Atalanta trovava ampi spazi per le sue avanzate. «È così – ammette l’allenatore pescarese – Proprio per questo motivo nella ripresa ho gettato subito nella mischia Kaba e Ndaba, che mi garantivano maggiore fisicità e più copertura. Da questo punto di vista mi sembra sia andata meglio. Ma non è bastato».
Di Francesco ammette di essere un po’ preoccupato: «Sarebbe assurdo se non lo fossi, dopo tre sconfitte consecutive. Ma si tratta di restare lucidi, di analizzare la situazione. Cosa correggere».
L’ultimo pensiero è per il pubblico, per la delusione della gente, presente ancora una volta in massa sugli spalti del “Via del Mare”: «Mi dispiace molto per i tifosi. Avremmo voluto regalare loro ben altro risultato. Invece, è maturata una sconfitta che lascia tanta amarezza a tutti noi. Dobbiamo rimetterci al lavoro per cercare di mutare quanto prima rotta. L’inizio è stato in salita».