LECCE - «I tre punti conquistati a Venezia sono importantissimi. Li abbiamo ottenuti in uno scontro diretto disputato su campo molto ostico e hanno quindi un peso specifico enorme. Sia per il balzo in avanti che ci hanno permesso di compiere in classifica che per il morale dei ragazzi e dell’intero ambiente, in un momento senz’altro delicato. Sul piano della dedizione e dell’attaccamento alla maglia, della predisposizione a lottare per la causa del Lecce, questo gruppo di giocatori ha dato e darà sempre tutto, in quanto ha qualità dal punto di vista umano e perché si allena sodo durante la settimana. È per questo motivo che l’ho difeso anche dopo lo 0-6 interno subito con la Fiorentina e sempre lo difenderò finché lavorerà seriamente». Inizia così l’analisi del presidente Saverio Sticchi Damiani all’indomani della vittoriosa trasferta in laguna.
A Venezia, nei primi 69’, il Lecce ha sbandato ed è stato salvato dai grandi interventi compiuti dal portiere Wladimiro Falcone, dalla traversa e dagli errori commessi in fase conclusiva dagli avversari: «La fortuna è stata una componente del successo, ma non mi pare che sia stata chiamata in causa in senso contrario nella precedente gara con l’Empoli, nella quale, nel finale, abbiamo colpito per due volte i legni della porta avversaria. A questo aggiungo che il gol di Patrick Dorgu è stato realizzato al termine di una ripartenza che prima del match ho visto provare e riprovare dal trainer Marco Giampaolo in allenamento, nei due giorni di lavoro effettuati a pieno organico. Quindi è giusto che venga rimarcato anche il merito del collettivo e del mister che ha volutamente scelto di toccare pochi argomenti, tra i quali proprio quello delle ripartenze».
Sticchi Damiani approfondisce un aspetto. «In un momento di innegabile difficoltà, la società si è dimostrata solida e strutturata. Basti pensare che abbiamo conquistato sette punti nelle ultime quattro partite, battendo Verona e Venezia, pareggiando con l’Empoli e perdendo a Bologna a causa di un gol incassato a pochi minuti dalla conclusione. Tutto ciò nonostante in questo periodo abbiamo fatto i conti con un cambio di allenatore, che non può essere mai considerato indolore, e con una serie di infortuni, ultimo quello che ci priverà di Banda per circa tre mesi, che ha tolto alternative a chi opera le scelte su chi schierare in campo. Si aggiunga il malumore che serpeggia nell’ambiente che mi sembra meno paziente rispetto ai precedenti anni ed al quale invece chiedo di darci la solita grande mano. In presenza di tutti questi fattori contemporaneamente la serie A è spietata e ti lascia a secco, mentre a noi non è accaduto». Il presidente va oltre: «Il Lecce deve trovare una sua precisa identità. Giampaolo ci lavorerà. Ha avuto il gruppo al completo per due allenamenti, solo dopo il ritorno dei nazionali. La società sarà vicina come sempre allo staff tecnico ed ai calciatori, fungendo da stimolo e da supporto. Ma c’è bisogno del sostegno convinto dell’ambiente. Il traguardo potrà essere raggiunto solo tutti insieme. Non esistono alternative».
La classifica non è florida, ma dai 13 punti della Roma agli 8 del Venezia figurano nove compagini. Intorno al Lecce, però, nelle ultime settimane c’è stata tanta negatività: «Ad inizio stagione ho sottolineato le difficoltà che esistono nel centrare la terza salvezza di fila in A perché subentra la tendenza ad accettare molto meno i passi falsi o le prestazioni negative. Nel 2022/2023, da neo promossi, abbiamo subito anche sei sconfitte di fila, ma sono state assorbite con una certa benevolenza. Anche nel campionato in corso servono la voglia, l’energia, l’entusiasmo e soprattutto l’umiltà che hanno pervaso l’ambiente giallorosso quando abbiamo affrontato la massima serie da matricola, dopo la promozione dalla B».
Con alle spalle il colpaccio messo a segno a Venezia, da ieri la squadra ha iniziato a preparare la sfida con la corazzata Juventus, in cartellone domenica, alle 20,45, al “Via del Mare”: «Non tocca a me rammentare la forza dei bianconeri, ma ben venga questa sfida contro un complesso nettamente superiore. Siamo reduci da una partita, quella con i lagunari, che si è portata dietro pesanti pressioni, in quanto si trattava di uno scontro diretto che aveva una importanza strategica notevole nel prosieguo del torneo. In vista del match con la “Vecchia Signora” magari riusciremo ad avere un pizzico di spensieratezza, pur con la ferma volontà di volere provare a sorprendere in positivo». L’ultima battuta di Sticchi Damiani è per i tifosi presenti al “Penzo”: «Li ringrazio. Meritano ciascuno un abbraccio. In un giorno lavorativo, erano presenti in circa 400, con una passione smisurata. Ho parlato con alcuni di loro prima della gara. Mi hanno raccontato dei sacrifici che sostengono per essere accanto al Lecce. Sono encomiabili. Inoltre, spero che cessino le assurde restrizioni che impediscono al nostro tifo organizzato di essere presente in trasferta. È la terza volta che accade che i nostri ultras non possono seguirci. Non è giusto».