«Il Lecce ce la farà a salvarsi, perché ha qualcosa in più delle altre. Ma i tifosi devono stare vicini alla squadra».
Parola di Mario Beretta, ex allenatore del Lecce nella stagione 2008/09 e nel 2018 chiamato ad occuparsi del settore giovanile del Milan.
Mister Beretta, che partita sarà domenica prossima Milan-Lecce?
«Beh, è una partita complicata per tutte due le squadre, come tutte le partite di serie A. In questa fase della stagione conta poco essere avanti o indietro in classifica. O meglio la classifica rispecchia sicuramente dei valori, ma non è detto che la favorita possa avere vita facile. Del resto, il Lecce ha dimostrato in questo campionato di riuscire a fare partite importanti anche con squadre di un certo livello».
L’ambiente giallorosso, però, dopo 6 sconfitte consecutive e il pareggio con l’ultima in classifica, la Sampdoria, sta vivendo un momento complicato con le contestazioni degli ultrà.
«Purtroppo ci sono questi momenti di crisi. Succede alle squadre più in alto in classifica: pensiamo al Napoli, ma anche allo stesso Milan. Quando si lotta per la salvezza non bisogna mai dimenticare il percorso che è stato fatto. Questo vale per il Lecce, con un allenatore che ha fatto giocare la squadra con un'idea e un'identità ben precise, e anche con coraggio. Capisco l'amarezza dei tifosi, ma è proprio in questi momenti che bisogna stare vicini alla squadra. E poi il Lecce ha ancora una posizione di discreto vantaggio, che non lo mette al riparo, ma dà garanzie. Penso che tutti ci avrebbero messo la firma a inizio campionato per arrivare fin dov’è ora».
Quali calciatori giallorossi le sembrano più in forma?
«A me piace Hjumand, mi piace molto, ho visto un paio di partite e sono rimasto favorevolmente impressionato. E poi Strefezza, che sta facendo davvero un bel campionato. E ancora Lorenzo Colombo, che io ho avuto tra gli allievi al Milan, sta facendo bene. È un bravo ragazzo, ha grandi qualità. Mi piace anche Gallo, l'ho seguito quando era al Palermo. Ci sono insomma giocatori che danno sostanza a questa squadra».
Il Milan come arriva alla partita di domenica?
«È un momento di grande entusiasmo per la semifinale di Champions. D'altra parte, bisogna arrivare nei primi 4 in campionato. Perché è vero che, se la vinci, la rifai, ma devi in ogni caso metterti al riparo. E la lotta è serrata. Pioli, che si sta confermando un tecnico di altissimo livello, saprà gestire al meglio queste situazioni. Certo, non è facile recuperare le energie in poche giorni e non è assolutamente semplice giocare contro il Lecce».
Certo, si gioca a San Siro...
«Per il Milan è importante, certo. Fa tanto giocare a San Siro. Semmai bisogna vedere quale sarà l’effetto su una squadra giovane giocare in uno stadio così, tra i più importanti del calcio a livello nazionale e internazionale. Ma il Lecce ha dimostrato di fare bene sul campo dell'Atalanta e al "Maradona" di Napoli».
Pensa che il Lecce si salverà?
«Ne sono sicuro. Certo, tutto può succedere, ma mi sembra che il Lecce abbia qualcosa in più delle altre in lotta. Ripeto: il tecnico Baroni e l’identità che ha saputo dare alla sua squadra. Ce la può fare, anche perché 5 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, a 8 giornate dal termine, non sono tanti, ma nemmeno pochi. Rappresentano due partite e chi sta dietro deve vincerle per recuperare».