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Calcio, l'ex bomber Mino Francioso: «Il Lecce si salverà»

 
Fabio Casilli

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Fabio Casilli

Calcio, l'ex bomber Mino Francioso: «Il Lecce si salverà»

«Se i giallorossi ripartono con lo stesso entusiasmo non avranno problemi»

Lunedì 05 Dicembre 2022, 12:42

LECCE - «Se saprà riprendere il campionato, così come ha giocato le ultime gare, questo Lecce si salverà sicuramente».

Ne è convinto Mino Francioso, ex bomber giallorosso dal 1995 al 1997. Con i suoi gol (ben 36 reti in due stagioni) e quelli messi a segno dal suo «gemello del gol» Francesco Palmieri, il Lecce, allora guidato in panchina da Gian Piero Ventura, riuscì nell’impresa di fare il doppio salto di categoria, dalla C alla serie A. Una coppia di attacco rimasta nel cuore dei tifosi salentini.

Francioso, come giudica il Lecce visto in questa prima parte del campionato?

«Considerato che il Lecce è una squadra neopromossa in serie A, si pensava potesse fare un po’ più fatica. Invece, partita dopo partita, ha dimostrato di essere una squadra competitiva e ben attrezzata. Pantaleo Corvino, in questo, è un maestro».

Soprattutto nelle ultime tre gare il Lecce si è rilanciato: ha pareggiato a Udine e poi ha vinto in casa con l’Atalanta e a Genova con la Sampdoria, diretta concorrente per la salvezza. Cos’è cambiato?

«Sicuramente è cambiato il fatto di avere più consapevolezza dei propri mezzi. Un risultato positivo ti porta ad essere più sfrontato, più sicuro. Secondo me, è stato quello. E poi la vittoria con l’Atalanta in una partita difficilissima, contro una squadra non semplice da affrontare, ha dato ancora di più la percezione di essere una buona squadra e di potersela giocare con tutti. Lo scontro diretto è fondamentale per la salvezza e sono riusciti a sfruttarlo nel migliore dei modi. Peccato che ora ci sta questa sosta, che interrompe una serie di risultati positivi. La prosecuzione poteva agevolare ancor di più la squadra».

Quali rischi può comportare questa lunga sosta per i Mondiali?

«Può comportare parecchie cose. Perché molte squadre magari erano giù di fisico, altre - come il Lecce - erano invece al top. Quindi ripartire da zero e senza aver fatto delle amichevoli contro squadre importanti condiziona l’ andamento del campionato. Da gennaio sarà sicuramente un altro campionato per tanti motivi. È come ripartire, come è stato ad agosto per il Lecce, neopromossa, deve ricominciare daccapo».

Quale giocatore l’ha favorevolmente colpita di questo Lecce?

«Mah, sicuramente Strefezza, quello che ti aspetti meno di tutti. Anche l’anno scorso ha fatto la differenza, insieme a Coda. Non te lo aspetti, ma sta dando un grande contributo alla squadra. Tutto sommato, penso sia stato bravo l’anno scorso ed è bravo anche quest’anno l’allenatore a far giocare bene la squadra e a far dare il massimo a tutti. Sì, è vero che ci può essere un giocatore che può fare la differenza. Ma stiamo parlando di Messi o Ronaldo. Se non sei attrezzato bene e non hai un gruppo che rema tutto insieme dalla stessa parte, si fa fatica anche se hai un campione in squadra. E quindi è stato bravo il direttore Corvino, che - ripeto - è il numero uno, ma è stato soprattutto bravo l’allenatore».

Il Lecce ha avuto, prima delle ultime tre giornate disputate, un po’ di difficoltà a segnare. Da ex attaccante di razza, come valuta l’inserimento, da titolare, di Colombo?

«Colombo è un giocatore interessante, non sono io a scoprirlo. Evidentemente ha trovato una società e una piazza che gli danno la possibilità di esprimersi al meglio. Perché, giocando in una provinciale, dove non c’è l’ambizione di vincere lo scudetto, ma di fare un buon campionato per la permanenza in A, il ragazzo può esprimersi al massimo e dare continuità al suo rendimento. Secondo me, è un grande attaccante».

Giocare in una piazza senza grandi pressioni è un po’ la motivazione che ha convinto un campione come Umtiti a trasferirsi dal Barcellona a Lecce.

«Sicuramente Umtiti, prima di venire a Lecce, si è informato su dove andava e sulla società e soprattutto sui tifosi. Lecce è una piazza sì importante, ma che ti lascia vivere, ti fa stare tranquillo. La tifoseria è molto vicina alla squadra sia nei momenti positivi che in quelli negativi. E un ambiente dove può ritornare a certi livelli, ad essere un giocatore importante. Lecce ti dà la possibilità di lavorare in tranquillità e di crescere allo stesso momento».

Il Lecce si salverà?

«Io dico di sì, se riparte con lo stesso entusiasmo visto prima della sosta. Ricominciare con risultati positivi ti dà la forza di andare avanti. Ricominciare con risultati negativi, invece, rende dura la ripresa del cammino a gennaio».

Lei ora è al Sassuolo, con un’altra vecchia conoscenza dei tifosi giallorossi.

«Sì, ringrazio il direttore Francesco Palmieri. Mi ha dato la possibilità di tornare nel calcio che conta. Me lo aveva chiesto prima, ma io non avevo mai accettato. Da quattro anni sono con lui e ringrazio lui per essere in un’altra piazza, come quella di Sassuolo, che ti permette di lavorare tranquillamente e far emergere i ragazzi del nostro settore giovanile».

Notiziario Anche ieri la squadra si è allenata al mattino sul campo di Acaya. Dermaku ha svolto lavoro differenziato. E oggi è in programma una doppia seduta d’allenamento al mattino e nel pomeriggio, ad Acaya.

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