«Babacar deve trovare in se stesso la forza per sfondare una volta per tutte. Ha bisogno di compiere un salto di qualità sul piano caratteriale, di tirare fuori la rabbia agonistica, quella “fame” senza la quale diventa complicato fare bene. A livello atletico, per come è strutturato, lui è un’autentica forza della natura. Sul piano tecnico dispone di buone qualità, ma tutto ciò non è sufficiente ad imporsi. Deve metterci qualcosa in più».
A parlare dell’attaccante senegalese, uscito tra i fischi del Via del Mare domenica, in occasione della gara che il Lecce ha pareggiato per 2-2 con il Genoa, è Vincenzo Guerini, che lo ha allenato a Firenze per un breve periodo, nel 2012, e che, della Viola, è stato il club manager in alcune delle stagioni nelle quali Babacar ha indossato la casacca della società gigliata.
«Khouma è un bravo ragazzo – aggiunge Guerini – Forse è troppo buono. Sa stare in gruppo e si comporta bene. E’ rispettoso. A Firenze siamo stati sempre convinti che dovesse esplodere da un momento all’altro, che potesse fare grandi cose, ma non è accaduto. Così è stato ceduto al Sassuolo, anche per mettere a bilancio una plusvalenza. In estate, è passato dalla società emiliana al Lecce e pensavo che, nel Salento, potesse trovare l’ambiente giusto per arrivare alla consacrazione definitiva, lontano dalle pressioni che innegabilmente ci sono quando si indossa la maglia della Viola. Invece, sta incontrando dei problemi a trovare la sua dimensione. Eppure, la compagine giallorossa esprime un buon calcio e questa circostanza dovrebbe aiutarlo. Liverani è un ottimo allenatore».
Guerini è convinto che l’annata in corso sia fondamentale per le prospettive di Babacar. «Resto dell’avviso che abbia tutte le carte in regola per esplodere e diventare la classica arma in più del Lecce – sostiene Guerini – Per riuscirci, però, deve trovare in sé la capacità di trasformare in energia positiva, in slancio, in cattiveria agonistica, i fischi del pubblico, le critiche degli addetti ai lavori, le sostituzioni che subisce nel corso di un incontro e la sana concorrenza che c’è sempre in seno ad un organico. Se saprà farlo, diventerà decisivo e ne trarranno beneficio sia la sua carriera che il complesso salentino. Khouma, però, ha 26 anni. Non è più un ragazzino. Quindi è giunto il momento di sfoderare tutta la determinazione che ha in corpo perché la stagione in giallorosso rappresenta una chance troppo ghiotta per sciuparla».
L’allenatore lombardo ha parole di grande stima per il Lecce. «L’ho visto all’opera in più circostanze e mi ha sempre fatto una buona impressione – sottolinea – Apprezzo particolarmente la filosofia calcistica di Liverani, il fatto che la sua formazione insegua il risultato attraverso il gioco, la scelta di avere un approccio propositivo anche contro le big. Trattandosi di una neopromossa, penso che, sino ad oggi, abbia fatto un buon percorso. Sono convinto che i salentini siano destinati a crescere e che lotteranno sino in fondo per la permanenza, con buone chance di centrarla».
(foto Ansa - Riccardo Antimiani)