LECCE - Il Carpi evoca ricordi tristissimi per i tifosi del Lecce. Contro il complesso emiliano, nel 2012/2013, la compagine salentina ha perso la sua prima finale dei playoff nel torneo di Lega Pro, cadendo per 1-0 in campo avverso e pareggiando per 1-1 al Via del Mare.
A dirigere il Carpi dalla panchina all’epoca era Fabio Brini. «Subentrai a campionato ampiamente in corso - rammenta il tecnico di Porto Sant’Elpidio - Al termine della regular season ci piazzammo terzi, a -10 dal Lecce, che poi ritrovammo nella finale dei playoff. I giallorossi erano favoriti in virtù di un organico ricco di calciatori di spicco. Noi potevamo contare su due grandi doti, l’umiltà e la compattezza del gruppo, grazie alle quali riuscimmo a colmare il gap che ci separava dall’undici salentino».
Domenica prossima il Lecce visiterà il Carpi. La squadra allenata da Fabio Liverani è terza, quella emiliana diciassettesima. «In B, nell’economia di una gara, le posizioni occupate dalle due contendenti non hanno alcuna importanza perché l’ultima può battere la prima senza che ci si possa scandalizzare, stante l’equilibrio che regna sovrano - nota Brini - Si troveranno di fronte due compagini che hanno una filosofia di gioco notevolmente differente».
Brini approfondisce il concetto. «Il Lecce si sta comportando alla grande - sottolinea - Dispone di una rosa di spessore, esprime un ottimo calcio e sono convinto che sia destinato a fare ancora meglio. Cresce match dopo match e continuerà a farlo. Il Carpi ha meno qualità rispetto alle precedenti annate, ma con il ritorno in panchina di Castori, che conosce bene l’ambiente, si sta riprendendo. Non penso, però, che gli emiliani proveranno ad affrontare i salentini a viso aperto. Piuttosto, mentre la formazione giallorossa non muterà il proprio atteggiamento propositivo e cercherà di fare il match, i biancorossi proveranno a sfruttare gli spazi che verranno concessi loro per agire di rimessa, in velocità».
Nelle file del Lecce, secondo Brini c’è un calciatore che sta vivendo una grande stagione. «È Mancosu - sostiene l’allenatore ex Carpi - L’ho avuto a Benevento e so quanto vale. Ha qualità tecniche notevoli ed è un ragazzo a posto. Se manterrà per l’intero torneo la concentrazione con la quale è sceso in campo sino ad oggi, si segnalerà tra i migliori non solo della propria compagine, ma dell’intera serie cadetta».
Il trainer di Porto Sant’Elpidio ritiene che il Lecce stia costruendo qualcosa di importante. «Nel calcio, alla base di ogni risultato positivo c’è sempre una grande società - rimarca - Quella salentina sta dimostrando di esserlo, gettando le basi per un ulteriore salto di qualità da compiere già al termine della stagione in corso oppure in un futuro assai prossimo».
Il Lecce è tornato al lavoro ieri, dopo una giornata di riposo. Il centrocampista Andrea Tabanelli si è allenato con il resto del gruppo, mentre l’attaccante Stefano Pettinari ha continuato a seguire un programma personalizzato. Il difensore Davide Riccardi ha lavorato con la Primavera in vista di un suo impiego con i baby, che farà da preludio al ritorno a tempo pieno in prima squadra.