Sabato 06 Settembre 2025 | 18:58

San Pietro Vernotico: «Tarantino da latitante era disposto a tutto»

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

San Pietro Vernotico, il boss assoldava minori per attentati ed estorsioni

La scalata del boss narrata dal collaboratore di giustizia Romano

Sabato 27 Luglio 2024, 10:46

SAN PIETRO VERNOTICO - «Raffaele Renna era affiliato a Francesco Campana dal 2009: del gruppo faceva parte Cristian Tarantino. Un canale di rifornimento per le armi era la Germania, per il tramite di Tarantino che acquisì maggiore potere nel 2010, quando Renna venne arrestato». Affiliazioni, ruoli e contatti sono stati riferiti ai pm della Dda di Lecce dal collaboratore di giustizia Andrea Romano, brindisino, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco, il primo novembre 2014. Alcuni dei verbali del pentito sono confluiti nell’inchiesta coordinata dalla pm Carmen Ruggiero della Dda salentina su una serie di intimidazioni avvenute a San Pietro Vernotico, il cui mandante - per l’accusa - sarebbe Cristian Tarantino, che dal carcere di Sulmone avrebbe dato le direttive sui social per compiere azioni nei confronti di imprenditori e commercianti di San Pietro, nonché della sua ex moglie e di alcuni familiari della donna, dopo la scoperta della nuova relazione sentimentale. Le indagini sono sfociate nei giorni scorsi nell’esecuzione di sei decreti di fermo, due dei quali nei confronti di under 18, entrambi di San Pietro e ristretti a Bari.

Andrea Romano ha fatto riferimento a Tarantino nell’interrogatorio reso l’8 aprile 2021, dopo aver ribadito la sua affiliazione a Francesco Campana nel 2009, ritenuto a capo del gruppo della Scu storicamente guidata da Salvatore Buccarella e Pino Rogoli. «Nel 2013 Tarantino fu messo ai domiciliari e divenne latitante», si legge nel verbale. «Comunicava con Barabba attraverso i pizzini e con la stessa modalità con Raffaele Martena. In quel momento, tutto il gruppo di Renna e Martena faceva riferimento a Tarantino il quale, essendo latitante, non aveva molto da perdere ed era disponibile a qualsiasi azione delittuosa, avendo a carico una condanna a 30 anni di reclusione». Pena, nel frattempo, ridotta a 24 anni e diventata definitiva per associazione mafia, estorsioni e traffico di droga. «Nel tempo, la posizione di Tarantino si è rafforzata tanto che, già affiliato a Renna, si affiliò direttamente a Campana scavalcando di fatto lo stesso Renna», si legge ancora nel verbale del pentito. Romano ha spiegato che la fonte delle sue conoscenze sarebbe stata lo stesso Campana «durante il periodo di comune detenzione e Voghera, nel 2017». E ha aggiunto: «Per quanto di mia conoscenza, su San Pietro Vernotico operano due gruppi, uno riconducibile a Tarantino e l’altro a Renna, che non aveva accettato l’affiliazione di Tarantino a Campana». Romano ha detto che quando era detenuto a Voghera, Tarantino gli scrisse: «Mi manifestava la sua vicinanza, non risposi perché non volevo avere un comportamento scorretto nei riguardi di Renna che era sempre affiliato a Campana. Conservavo comunque buoni rapporti con Tarantino e siccome tra i due vi era una situazione di conflitto, non volevo prendere posizione».

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