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Brindisi, esposto contro il deposito Gnl: «Troppe criticità»

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

Brindisi, esposto contro il deposito Gnl: «Troppe criticità»

L’impianto della Edison per immagazzinare il gas naturale liquido ha già ottenuto il via libera del ministero e del comitato tecnico. Manca solo quello della Regione

Domenica 18 Febbraio 2024, 11:25

BRINDISI - Le associazioni ambientaliste e la Cgil hanno depositato un esposto in Procura contro il deposito gnl di Edison, nel quale denunciano quelli che, a loro avviso, sono «i tanti rilievi critici che sono stati oggetto di manifestazioni».

Domani alle 10.30 le associazioni e il sindacato terranno una conferenza stampa a Palazzo Nervegna nella quale spiegheranno nel dettaglio le loro ragioni.

Va detto che Edison attende solo l’autorizzazione paesaggistica in deroga da parte della Regione, grazie alla quale la multinazionale potrà avviare il cantiere. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica si è già espresso nelle settimane scorse sulla «correttezza tecnica e giuridica degli atti autorizzativi».

L’ultimo provvedimento è stato il Nulla osta di fattibilità, rilasciato dal Comitato tecnico regionale, che ha consentito a Edison di chiudere l’iter autorizzatorio. Il Mase, d’altronde, ha rimarcato che «sono stati acquisiti tutti i pareri connessi con gli aspetti da tutelare come quelli in tema di tutela ambientale, fiscale, di sicurezza, di tutela del demanio marittimo, di trasporto ferroviario».

Quello che si sta consumando sul deposito Edison è solo l’ultimo di una lunga serie di scontri che vedono al centro le differenti visioni di sviluppo del porto di Brindisi.

È attesa nelle prossime settimane la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso straordinario al presidente della Repubblica presentato dalle associazioni ambientaliste contro la realizzazione della vasca di colmata di Costa Morena Est, che servirà a contenere i sedimenti dei dragaggi che dovranno essere effettuati per ricavare nuovi accosti e incrementare la profondità delle banchine.

Gli ambientalisti, però, contestano la localizzazione dell’opera, che produrrebbe un danno ambientale all’area, popolata da alcune specie di uccelli.

Ma sussistono anche fronti aperti con la magistratura. Ci sono processi in corso, ad esempio, inerenti la realizzazione della stazione marittima Le Vele di Punta delle Terrare. Un’opera progettata quindici anni fa, il cui iter aveva visto raggiunta già nel 2011 l’intesa tra Stato e Regione.

Nel 2014, però, venne avviata l’indagine penale che, nonostante varie sentenze poi intervenute per dichiarare l’insussistenza della lottizzazione abusiva, vede ancora pendente una coda giudiziaria, che coinvolge anche il presidente dell’ente portuale, Ugo Patroni Griffi.

Ed è dei giorni scorsi la notizia della visita a Palazzo di Città del pm Raffaele Casto, che avrebbe acquisito documenti utili per il ricorso alla Corte d’Appello presentato dalla Procura di Brindisi contro la sentenza di assoluzione di vari imputati, tra cui proprio Patroni Griffi, per presunte irregolarità legate alla realizzazione della recinzione di security portuale. Ciò, senza contare le clamorose vicende giudiziarie sul rigassificatore della British Gas, che catturarono l’attenzione nazionale e internazionale poiché la battaglia ambientalista contribuì al risultato di far desistere gli inglesi dalla realizzazione dell’impianto.

Dopo dodici anni, gli ambientalisti sperano di replicare quella vittoria bloccando la realizzazione del deposito di gas di Edison.

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