BRINDISI - Sta scatenando grandi polemiche la scelta della giunta comunale di consentire lo svolgimento - nel weekend appena trascorso - del Festival del disco all’interno della sala del capitello di palazzo Nervegna. Come specificato nel corpo della delibera a firma della dirigente Gelsomina Macchitella e del sindaco Pino Marchionna, l’iniziativa organizzata dall’associazione Salento Fun Park si connotava come «evento culturale dedicato ad appassionati, collezionisti e amanti di musica e dischi vintage». In realtà, però, in molti hanno lamentato la natura commerciale dell’evento.
Assieme ai vinili, infatti, ai piedi del capitello erano presenti anche stand adibiti alla vendita di collane, orecchini, bracciali, anelli, magliette. Un aspetto che secondo l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di Brindisi bene comune, Riccardo Rossi, ha trasformato l’evento da culturale in commerciale. «Si trattava di una fiera a sfondo commerciale, pertanto avrebbe dovuto prevedere un onere economico per gli organizzatori, che erano inoltre tenuti a presentare una segnalazione certificata di inizio attività. Vada per l’uso gratuito della sala, ma sull’obbligo della presentazione della Scia non credo ci siano dubbi», attacca Rossi.
Ma la giunta è stata bersagliata anche dal fuoco amico del consigliere Roberto Quarta, che ha contestato soprattutto la location individuata. «La scelta di utilizzare un luogo quasi sacro - tuona l’esponente della maggioranza - rappresenta una grave mancanza di rispetto per la nostra eredità culturale. La presentazione alla rinfusa delle mercanzie, più adatta a un bazar che a un evento in un luogo così pregno di significato storico e culturale, si è rivelata nei fatti una mera esposizione commerciale priva di qualsiasi sensibilità per il contesto in cui si svolgeva. Sento il dovere - conclude - di biasimare l’iniziativa e di far giungere il mio disappunto a chi ha contribuito alla sua realizzazione». Concetti espressi anche dai consiglieri di opposizione Lino Luperti e Michelangelo Greco, che chiedono «l’intervento del sindaco Marchionna per individuare i responsabili». L’iniziativa ha invece incontrato il gradimento della Pro Loco, secondo la quale «far conoscere un luogo tramite un evento o una fiera è comunque promozione». L’associazione sottolinea inoltre che «ricevere visite da gente che viene anche dalla provincia di Brindisi e oltre non può che rendere orgogliosi». Soddisfatto anche l’assessore Gianluca Quarta, che parla di «un evento riuscito perfettamente» che «ha dato lustro alla città».