BRINDISI - «Lunghe liste di attesa, di diversi mesi, anche per esami urgenti; scarsità di fondi; carenza di personale sanitario con conseguenti ritmi di lavoro stressanti per gli operatori sanitari; retribuzioni basse; fuga dei camici bianchi dalle strutture pubbliche...».
Sono solo alcune delle gravi criticità citate e denunciate dall’associazione brindisina «Verità è Libertà», che chiama a raccolta tutti i cittadini affinché partecipino ad un «confronto aperto» - fissato per questa sera alle 19.30, presso i locali del WWF di via Bastioni San Giorgio - sui temi dei servizi sanitari al limite del collasso.
Un problema che, fatte salve poche isole felici, è di proporzioni nazionali ma ha sicuramente avuto ripercussioni particolarmente gravi - per responsabilità gestionali di carattere anche regionale - sul territorio brindisino, con la chiusura in pochi mesi di diversi reparti nei tre ospedali presenti in provincia, la riduzione o l’accorpamento di molti servizi con disagi per pazienti e medici indegni di uno stato di diritto e di un paese civile. Da pochi giorni - come si evince anche da altre notizie riportate sotto questo articolo - si cerca di correre ai ripari, di fatto contestualmente all’insediamento del nuovo direttore generale dell’Asl Br Maurizio De Nuccio. Ma ovviamente nessuno dispone di super poteri tali da eliminare dalla sera alla mattina i gap irrisolti accumulatisi e sedimentati nel tempo.
Per cui la strada è ancora lunga. D’altro canto, come sostengono gli attivisti di Verità è Libertà, «se non si crea un’inversione di tendenza, passo dopo passo, si arriverà al crollo della sanità pubblica, a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie, con tutte le conseguenze immaginabili. Appoggeremo - fanno sapere tra le altre cose dal sodalizio civico-culturale - chiunque vorrà rendersi fautore di un piano di rilancio importante della sanità pubblica che inverta questa tendenza, e allo stesso tempo faremo tutto ciò che è democraticamente consentito per mandare a casa i personaggi politici che non lo faranno e che pensano di limitare il problema con soluzioni di dubbia efficacia e che non puntano al nocciolo della questione». E ancora: «È assolutamente necessario considerare che il sistema sanitario pubblico è il primo indicatore del grado di civiltà di una nazione e rappresenta il principale strumento per la costruzione di un’economia e di uno stato sociale al servizio di pochi o dell’intera collettività».
Sulla base di tale considerazione, quindi, scaturisce l’iniziativa di questa sera promossa dalla neonata associazione - che conta fra i propri aderenti e simpatizzanti, diversi professionisti della sanità, medici, farmacisti, biologi, avvocati, insegnanti e diversi altri cittadini - con l’accorato invito rivolto a tutti i cittadini che sentono il bisogno di riflettere e confrontarsi su tali dirimenti questioni. «Assistiamo - affermano infine da Verità è Libertà -, da una parte, ad un aumento importante delle malattie cronico degenerative (MCD) dovuto, soprattutto, alla mancanza d’intervento sulle loro cause (con inevitabile aumento del carico di lavoro per il sistema sanitario), dall’altra, a tagli importanti alla sanità pubblica, particolarmente evidente dal 2000 in poi. Nel 2019, rispetto al 2000, abbiamo 82.000 posti letto in meno, 4.500 medici in meno e 7.700 infermieri in meno».