BRINDISI - Adesione totale allo sciopero indetto dai sindacati, ieri, dopo l’annuncio shock dei giorni scorsi di 47 licenziamenti alla Basell e della volontà di chiudere l’impianto P9T. L’apertura di questo nuovo e drammatico fronte di crisi industriale è particolarmente delicato e potrebbe aprire a scenari ancora più critici se non affrontato con forza e compattezza, non solo dagli «attori» del territorio, ma direttamente anche ai piani alti del governo. Perché il timore che si respira a Brindisi è quello di un effetto «domino» che possa riverberarsi negativamente a cascata sull’intero petrolchimico e le altre aziende.
Ma il caso Brindisi è anche la spia di un altro allarme e di un interrogativo con un respiro di livello nazionale: quale sarà il futuro dell’industria chimica in questo paese? Cosa sta cambiando? E cosa è già stato deciso dal momento che improvvisamente per un impianto dove solo pochi anni fa erano stati spesi fior di milioni di euro, diventa improvvisamente «obsoleto». Il prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, con grande tempismo e acume, ha accolto immediatamente la richiesta dei sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e la Rsu Basell Brindisi della convocazione di un tavolo.
L’incontro è stato fissato a stretto giro per lunedì mattina alle 10. E a seguire i sindacati incontreranno anche il presidente della Provincia Antonio Matarrelli. I rappresentanti dei chimici hanno già annunciato, che sempre lunedì, contestualmente agli incontri seguirà una nuova giornata di sciopero con le stesse modalità sui turni di quello di ieri. Ulteriori 4 ore di sciopero, per ogni turno lavorativo e di una assemblea permanente sul piazzale antistante lo stabilimento Basell di Brindisi, dalle 8 alle 12.
L’adesione allo sciopero, di giornalieri e turnisti è stata totale. L’impianto PP2 collocato al minimo tecnico e controllato dal «personale comandato» per la gestione in sicurezza del sito, bloccate tutte le merci in entrata e uscita dallo stabilimento.
«Registriamo con soddisfazione, questo primo importante risultato di fermezza dimostrata dai lavoratori - rilevano i sindacati -, a supporto della vertenza avviata per scongiurare la definitiva chiusura dell’impianto P9T condizione che rischia di compromettere nel prossimo futuro non solo l’altro impianto PP2 della Basell di Brindisi, ma anche dell’intera filiera della chimica di base in Italia. Sindacato, Rsu e lavoratori in mattinata, nel corso dell’assemblea permanente, hanno valutato positivamente la pronta disponibilità della Prefettura di Brindisi, che ha inviato, in risposta alla richiesta avanzata la convocazione, per il prossimo lunedì 11 settembre».
Nella stessa mattinata dopo la riunione con il Prefetto di Brindisi, si svolgerà l’incontro con il Presidente della Provincia, che ha già pubblicamente espresso la sua ferma posizione sulla vertenza.
«Consideriamo fondamentale - concludono i sindacati - per il prosieguo della lotta la crescente attenzione che viene dimostrata ed espressa dai vari attori istituzionali, parlamentari, consiglieri regionali, che stanno cogliendo la gravità della situazione e le fortissime ripercussioni che si rischiano per le famiglie dei lavoratori diretti e dell’appalto coinvolti».