CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) - Matteo Salvini ha passato in Puglia sei giorni di vacanza che, dice, gli hanno lasciato «un ottimo ricordo e due chili e mezzo in più». E da Pinzolo, da dove si collega con il palco della Piazza, rilancia la polemica tutta interna al centrodestra sulle alleanze per le Europee. Ma anche, già che c’è, sull’ultima idea lanciata dal collega vicepremier Antonio Tajani, che invece a Ceglie Messapica ci è tornato, volto rilassato e camicia a righe fuori dai pantaloni: «Aprire i porti ai capitali privati», ha azzardato il leader di Forza Italia. «Attenti a spalancare le porte perché alcuni dei nostri porti sono già in mano ai cinesi», ha risposto il numero uno della Lega.
La tenuta della coalizione non è insomma un tema, ma dopo la quasi rottura sulla norma per tassare l’extragettito delle banche la dialettica interna resta tesa. «Acqua passata – garantisce Tajani a proposito del decreto – adesso però facciamo attenzione a scrivere bene la norma. Non tutte le banche sono uguali, escludiamo le piccole che non fanno profitti. Poi dico che noi rischiamo di tassare i titoli di Stato. Attenzione a non fare guai, attenzione a non danneggiare i conti dello Stato e a fare oggi la tassa sulle banche arrivando poi alla patrimoniale».
L’Europa, dunque, su cui Forza Italia continua a mantenere una linea di sostegno ma con i soliti distinguo. «È impossibile che si crei al parlamento di Bruxelles una maggioranza che comprenda Afd e il partito di Le Pen», scandisce Tajani. «Se vogliamo cambiare gli equilibri - risponde Salvini - il centrodestra deve essere unito anche in Europa. Preferisco la serietà della Le Pen alle politiche di Macron e dei socialisti europei». La posizione della Lega è invece di profonda critica «A Bruxelles - dice - bisogna puntare sul lavoro e le politiche ambientali intelligenti, altrimenti facciamo un enorme regalo alla Cina che per venderci le auto elettriche sta aprendo centrali a carbone a Pechino. Che senso ha dire che dal 2035 non si possono vendere e comprare auto se non sono elettriche, quando l’unica potenza a produrre batterie è la Cina?».
E dunque si torna ai cinesi e alla polemica sui porti: «Mi sono battuto - dice Tajani - per difendere alcuni porti tra cui quelli pugliesi dall’arrivo dei cinesi, ma credo che un ingresso dei privati nella gestione dei servizi sia possibile. Lo Stato deve fare buone regole, e lasciare che i privati giochino la partita. Sui balneari? La situazione è complicata, si sta facendo un monitoraggio, bisogna essere capaci di far rispettare delle regole ma nello stesso tempo tutelare migliaia di piccole imprese che hanno fatto investimenti e non possono essere buttate gambe all’aria, e vigilare che non arrivino le mafie, i cinesi e i russi a comprarsi pezzi di coste italiane».
La seconda giornata della kermesse di Affaritaliani (oggi si chiude con il viceministro Francesco Paolo Sisto, il governatore pugliese Michele Emiliano, il capogruppo Pd Franesco Boccia e l’ex magistrato Piercamillo Davigo) ieri ha indugiato sul primo anno del governo Meloni. Secondo un sondaggio degli organizzatori, il 57,8% degli italiani ritiene che il programma finora sia stato mantenuto. Fatto sta che sulla manovra nessuno si sbilancia.
I contenuti trapelano sui giornali salvo essere smentiti, ma qualcosa si comincerà a capire dopo il 6 quando è prevista una riunione di maggioranza con i capigruppo e la premier Meloni. Tajani annuncia per oggi in Cdm la nomina del nuovo ambasciatore italiano in Niger, ma conferma che la Finanziaria sarà una «traversata difficile» da affrontare per mancanza di fondi. Il diktat della premier ai ministri è stato semplice: evitare voli pindarici, fare proposte ragionevoli per tenere insieme i desiderata con le risorse che ci sono.
Ma il ragionamento più ampio di Salvini è di per sé tutto un programma. «La prossima campagna elettorale vorrei prepararla con i risultati che porto in dote agli italiani. Fra quattro anni gli italiani mi giudicheranno in base ai fatti, non in base alle chiacchiere. L’autonomia, insieme all’elezione diretta del presidente del Consiglio renderà l’Italia più forte. L’autonomia soprattutto per Il Sud permetterà di spendere meglio e di avere servizi più efficienti».
Il riferimento è ai cavalli di battaglia di Salvini: «Il nuovo codice della strada, perché non ne posso più di vedere al volante gente ubriaca, drogata, distratta. Un po’ di regole, un po’ di ordine, tranquillità e buon senso. E poi il ponte sullo Stretto, i tanti progetti bloccati al ministero delle Infrastrutture su cui riprenderò a lavorare già da domani».
Un riferimento anche alla Puglia: «Sto cercando di collegarla meglio al resto d’Italia, quando finiranno i lavori dell’Alta capacità si andrà in tre ore da Bari a Roma. Stiamo cercando di migliorare i servizi negli aeroporti di Bari e Brindisi, ci sono opere importanti che riguardano le strade a partire dalla Maglie-Leuca».
E in masseria a Ceglie, con la premier Meloni, cosa vi siete detti? «Niente di politico – risponde Salvini - c’erano mia figlia e sua figlia, qualcuno giocava a carte, abbiamo passato due ore in amicizia. Con due bimbe che non vedono l’ora di fare un bagno, parlare di politica sarebbe stato eccessivo».