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La denuncia Cgil: «All'ospedale Perrino di Brindisi un solo chirurgo in turno»

 
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«La Cgil di Brindisi denuncerà anche questa situazione scandalosa alla Procura della Repubblica», così il segretario generale Antonio Macchia che sta raccogliendo un dossier da inviare alla magistratura

Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:23

14:26

BRINDISI - «Il 15 giugno scorso, dalle 8 alle 14, c'era in turno, a disposizione per l'intero ospedale Perrino, un solo chirurgo di chirurgia generale. La Cgil di Brindisi denuncerà anche questa situazione scandalosa alla Procura della Repubblica», parola del segretario generale Antonio Macchia che sta raccogliendo un dossier da inviare alla magistratura brindisina. La scoperta dalla Camera del lavoro di Brindisi è probabilmente alla base della decisione della chiusura delle Chirurgie di Brindisi, Ostuni e Francavilla Fontana e del rinvio di tutti i ricoveri. A quando non è stato ancora definito da parte della Asl Br.

«Il fatto - prosegue Macchia - rappresenta solo la punta dell'iceberg di un disastro organizzativo-gestionale della Asl di Brindisi che da anni denunciamo. Asl che poi ha deciso di sospendere i ricoveri ordinari negando il diritto alla salute di centinaia di persone. I brindisini si meritano tutto questo? Eppure gli appelli negli anni da parte della Camera del lavoro alla Asl in materia di programmazione non sono mai mancati, ma tant'é. Era impossibile riuscire a prevedere che i solo quattro chirurghi “superstiti” in Chirurgia generale - primario compreso - siano insufficienti? E come fa un solo medico a condurre un reparto, visitare pazienti, operare e magari rispondere anche all'emergenza urgenza? Ci chiediamo e chiediamo alla Asl se era proprio così impossibile prevenire questo fallimento che espone il personale medico – e il personale sanitario in genere visto che la situazione è critica in ogni reparto di tutti gli ospedali – a stress da lavoro correlato, burn out, straining, aggressioni e contenzioso medico-legale, e il rischio di sbagliare nella cura dei pazienti perché sottoposto a sforzi sovrumani?».

La Camera del lavoro fa notare anche come sussistano delle «anomalie» nella Asl brindisina rispetto a tutte le altre aziende sanitarie pugliesi.

«Ci chiediamo anche - aggiunge il segretario generale - se solo a Brindisi, perché nella altre Asl pugliesi tutto questo non è mai successo, vista la fuga continua di personale medico e sanitario, anche quando venga offerta la possibilità dalla legge per assumere personale, anziché applicarla si scelgano parametri più restrittivi. E perché non solo non venga avviata una procedura concorsuale ai sensi del Decreto-Legge 30 marzo 2023, n. 34, articolo 12 (Misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza), comma 1 in base al quale i requisiti di legge per l’accesso alla dirigenza medica dei MECAU. Ma questa misura di legge - che tutte le altre Asl hanno sfruttato - a Brindisi venga addirittura negata (con la deliberazione 1109 del 04.05.2023) escludendo la possibilità di reclutamento di alcuni medici in possesso dei requisiti ex art. 12 comma 1 del D. Lgs 30.03.23, n. 34, e di fatto in questo modo negando la possibilità ai cittadini di essere curati. Ci chiediamo e chiediamo perché a Brindisi si debba sempre usare un bilancino particolare dal punto di vista del reclutamento e delle assunzioni. E perché medici e personale sanitario non debbano essere messi invece in condizione di operare in un ambiente che non sia di “cattività”, che li espone costantemente al rischio clinico e li costringe a turni massacranti? Questo è sicuramente uno dei motivi per cui chi c'è, sempre di meno, scappa. E rappresenta un deterrente per quanti per quanti potrebbero rinforzare gli organici a scegliere altre Asl».

E così si arriva alla situazione gravissima di questi giorni.

«Accade così che siamo arrivati al punto che questa Asl Br non è nemmeno nelle condizioni di assicurare l'emergenza urgenza, la radiologia interventistica, o tutto quanto consegue per le patologie tempo dipendenti della strock. Uno scenario agghiacciante contro la cui deriva – purtroppo siamo stati per l'ennesima volta facili profeti – protestiamo da tempo. Apprendiamo che finalmente l'assessore regionale alla Sanità si sia accorto, nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni che esista un “Caso Brindisi” che verrà affrontato con apposito tavolo tecnico, speriamo di non trovarci di fronte all'ennesima riunione che “partorisca il topolino”. Così come lo è stata, qualche tempo fa, la Conferenza dei sindaci che a proposito dell'emergenza del pronto soccorso non fece altro che dichiarare uno “stato d'emergenza” già conclamato e che nei fatti non ha prodotto alcun miglioramento».

Quindi un invito al neo sindaco di Brindisi.

«Chiediamo anche al sindaco di - conclude Macchia - di convocare una nuova Conferenza dei sindaci che abbia all'ordine del giorno non un singolo problema, ma tutte le criticità nel loro complesso. La Cgil le ha indicate da tempo, l'elenco è lunghissimo e lo forniremo a tutti. Anche questo sarà contenuto nell'esposto alla Procura e lo metteremo a disposizione di tutti quelli che intendano fare qualcosa per impedire che il diritto costituzionale alla salute a Brindisi sia negato. Per questo lotteremo con tutte le nostre forze e con tutte le nostre categorie».

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