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Brindisi, «No Tap» protesta degli ambientalisti: «Per il clima fuori dal fossile»

 
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Brindisi, «No Tap» protesta degli ambientalisti: «Per il clima fuori dal fossile»

C’erano un centinaio di persone, ieri pomeriggio, a Brindisi nei pressi della centrale Federico II di Enel

Domenica 25 Ottobre 2020, 14:08

CERANO - C’erano un centinaio di persone, ieri pomeriggio, radunate a Cerano riunite sotto lo slogan «Per il clima, fuori dal fossile». La manifestazione nazionale - organizzata dal Movimento No Tap/Snam e appoggiata da associazioni, enti, sindacati tra cui il Cobas - si è svolta anche a Brindisi nei pressi della centrale Federico II di Enel. L’assemblea pubblica di ieri, ha voluto dare «un contributo attivo in termini di proposte e idee al fine di innescare il dibattito per riscattare la nostra città dalla logica industriale sfruttatrice che per decenni ha causato devastazioni del territorio, ingenti danni all'ambiente, alla salute della popolazione e che non ha mai portato compiuti benefici in termini economici e sociali a questa terra». Non solo.

«Le dismissioni delle centrali a carbone in Italia, compresa ovviamente la centrale Enel di Brindisi - dicono gli organizzatori -, portano con sé tutte le contraddizioni di una eventuale conversione a gas metano sia sotto l’aspetto dell'utilizzo di una fonte fossile chiaramente climalterante sia sotto l’aspetto sociale che vedrebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro tra diretti e indiretti. Il piano Energia e Clima 2030 in Italia prospetta solo una transizione dal carbone a un altro combustibile fossile, ovvero il metano».

«Abbiamo voluto realizzare un sit in sotto la centrale Enel - concludono - che cominci a mettere al centro il tema dell’ambiente e del lavoro al tempo di questi cambiamenti epocali che rischiano di andare verso la direzione della desertificazione sociale ed economica dei territori ad esclusivo vantaggio delle lobbies dell’energia che sfrutteranno la spinta verso quella “green economy” ipocrita che a tutto servirà tranne a ciò che veramente deve servire. Siamo a Brindisi, una città con 11 impianti a rischio di incidente rilevante ed un petrolchimico enorme che ha lasciato nel corso dei decenni un enorme fardello di danni all’ambiente e alla salute».

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