FASANO - Se l’è vista davvero brutta l’altro ieri un pescatore dilettante che, mentre era impegnato in una battuta di pesca nello specchio di mare tra Torre Canne e Savelletri, di fronte all’impianto di piscicoltura, è caduto in mare dalla sua barca.
Per quanti sforzi il 67enne possa aver fatto per risalire sull’imbarcazione - vuoi per le paratie alte, vuoi per il fatto che, cadendo in mare vestito, - in pochi istanti è diventato oltremodo pesante, non ce l’ha fatta. Così è rimasto aggrappato alla barca per un bel po’ di tempo. La sua fortuna è stata che l’attenzione di un sub dilettante, che si apprestava ad entrare in mare dagli scogli a nord di Torre Canne, è stata attirata da quella barca su cui non c’era nessuno. Osservando meglio l’imbarcazione, Giovanni Chiatante, avvocato con la passione della pesca subacquea, si è accorto che c’era un uomo appeso alla barca. Non essendoci nelle vicinanze altre imbarcazioni, il sub si è immerso in mare e ha raggiunto a nuoto la barca, che si trovava a circa cinquecento metri dalla riva. Quando Chiatante ha raggiunto l’imbarcazione il pescatore era ormai allo stremo delle sue forze: ancora qualche minuto e avrebbe mollato la presa.
L’avvocato ha tentato in ogni modo di issare a bordo della barca il proprietario del natante, ma il peso dell’uomo era eccessivo anche per lui. A quel punto, intuendo che non c’era più tempo da perdere, ha assicurato con le corde l’uomo all’imbarcazione e si è diretto verso riva. Quando è arrivato a terra il pescatore era privo di coscienza, in avanzato stato di ipotermia. A prestargli i primi soccorsi sono stati, insieme al sub, i titolari di un vicino centro di ormeggio barche. Il 67enne è stato spogliato dei vestiti inzuppati di acqua ghiacciata e massaggiato a lungo. Ci è voluta più di un’ora prima che l’uomo tornasse in sé.