Non vi è stato alcun rischio aeronautico e la safety è sempre stata garantita, tuttavia la procedura di utilizzo di secchi d’acqua per lo sghiacciamento di un velivolo, a Brindisi, è stata ritenuta «anomala» tanto da far ritenere necessari ulteriori approfondimenti sulle procedure adottate da Aeroporti di Puglia in casi simili e sulla formazione del personale che si occupa delle operazioni di rampa. E’ quanto si apprende da fonti di Enac che ha avviato una inchiesta ed eseguito ieri un’ispezione all’aeroporto di Brindisi dopo la diffusione di un video che mostrava l’uso di secchiate d’acqua calda per rimuovere il ghiaccio dalle ali di un velivolo. Sulla questione il coordinatore regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis che ha rivolto una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.
Non sono state applicate al momento sanzioni ma l’Enac ha avviato verifiche che interessano anche la compagnia Ryanair, per ciò che riguarda le determinazioni assunte in quella occasione, durante una ondata di maltempo sulla Puglia, dal comandante del velivolo.
«L’Enac ha ritenuto anomala la procedura di utilizzo dei secchi d’acqua per eliminare il ghiaccio dai velivoli nell’Aeroporto di Brindisi, che ho denunciato i giorni scorsi. Aeroporti di Puglia dovrebbe chiedere scusa a 3.920 persone che hanno dovuto patire disagi rilevantissimi a seguito di cancellazioni e dirottamento di voli perché nello scalo mancano macchinari idonei. Parliamo di “scuse” perché, in altri Paesi, un disservizio del genere, da terzo mondo, basterebbe per scatenare una raffica di dimissioni».
La vicenda riguarda le procedure di de-icing finite al centro delle polemiche alcuni giorni fa dopo che era stato divulgato un video che ritraeva alcuni operai in Aeroporto utilizzare secchi di acqua calda per liberare dalla neve le ali dei velivoli. Sulla vicenda Adp aveva ritenuto corretta la procedura ma Enac aveva avviato comunque una inchiesta.