LATIANO - Chiudere o non chiudere? Di fronte a questo dilemma durato più di un anno, alla fine la soluzione adottata dal Comune di Latiano è quel segnale stradale che da alcune settimane svetta in bella mostra all'inizio di via Roma nel tratto che va dai giardini a via De Franco: 20 metri di strada di fatto chiusa nei giorni feriali «dalle 21 alle 24»: praticamente solo di notte. E dalle 8 alle 24 le domeniche e i giorni festivi.
Va bene la chiusura le domeniche e i festivi - si chiedono i cittadini - ma a che serve quel divieto di transito (dalle 21 alle 24), quando cioè i cittadini-pedoni sarebbero già tutti a dormire? E soprattutto: chi dovrebbe eventualmente far rispettare quel segnale giacché l'Ufficio di Polizia del paese (già carente di personale) chiude intorno alle 21 e dove non esisterebbe un sistema di videosorveglianza H/24 collegato con altre forze dell'ordine?
La domanda dunque è: a chi sarebbe destinato quel «divieto di transito»; o meglio a beneficio di chi si vorrebbe impedire il passaggio delle auto? Non risulta che in questo piccolo centro del Brindisino di 15 mila abitanti ci siano fantasmi o extraterrestri che popolano di notte le strade cittadine (in particolare in quel breve tratto di 20 metri). E perché allora quella decisione così «originale»?
Per capire il motivo di questo provvedimento forse bisognerebbe ricordare la storia di quel tratto di strada; o meglio il perimetro stradale che circonda la ex biblioteca comunale restaurata con un finanziamento di Rigenerazione territoriale della Regione Puglia del quale hanno beneficiato oltre a Latiano altri 8 Comuni del territorio e che prevedeva la pedonalizzazione dell'itera area adiacente. Un progetto (di Rigenerazione territoriale da 6 mln di euro complessivi distribuiti ad ogni Comune in proporzione al numero degli abitanti) al quale il Comune di Latiano ha prima risposto con un divieto di transito permanente (quasi mai rispettato: come risulterebbe dal numero di verbali emessi dai Carabinieri), ora con questo divieto solo nelle ore «notturne» che di fatto non risolverebbe - forse - quel principio di Rigenerazione urbana a cui mirava il finanziamento regionale per migliorare la qualità della vita dei cittadini. E non solo dei fantasmi. f.giul.