Giovedì 27 Novembre 2025 | 12:39

«Suo marito è ferito, raccolga tutto l’oro»: a Barletta anziani sventano truffa

«Suo marito è ferito, raccolga tutto l’oro»: a Barletta anziani sventano truffa

 
Viviana Minervini

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Viviana Minervini

«Suo marito è ferito, raccolga tutto l’oro»: a Barletta anziani sventano truffa

«Lei ha avuto la prontezza di dire che non avevamo nulla e di riattaccare. Io ho chiamato subito i carabinieri. Solo loro possono aiutarci»

Giovedì 27 Novembre 2025, 10:29

«Sono rientrato a casa e ho trovato mia moglie spaventata. Le avevano appena detto al telefono: “È successo un incidente a suo marito, dobbiamo venire a prendere tutto l’oro che avete”. Ma cosa sarebbe accaduto se fossi rientrato più tardi?».

Francesco — nome di fantasia — 75 anni, barlettano, prova ancora a capire come quelle parole abbiano potuto far tremare sua moglie, 73 anni. La telefonata è arrivata ieri mattina, poi altri squilli nel pomeriggio.

«Lei ha avuto la prontezza di dire che non avevamo nulla e di riattaccare. Io ho chiamato subito i carabinieri. Solo loro possono aiutarci».

Poi l’allerta ai parenti e ai vicini: «Dobbiamo stare vigili. L’unica arma è la diffidenza».

Il numero da cui hanno chiamato era un’utenza con molte cifre, una di quelle schede anonime e irrintracciabili: «Me l’hanno spiegato i carabinieri — racconta Francesco —. Ma fare il 112 significa avere pattuglie in giro: uno “spaventapasseri” per questi balordi». In tutta la Bat, polizia e carabinieri hanno intensificato i controlli.

E non è un caso isolato: segnalazioni simili sono arrivate da Bisceglie e Trani, segno che la banda si sta probabilmente spostando a Nord. La truffa agli anziani ha il volto di chi si finge amico, avvocato o carabiniere. Voce convincente, tono urgente, copione rodato. Una prima telefonata blocca la linea fissa, poi la notizia di un incidente — quasi sempre un figlio, un nipote, un parente da «aiutare» — e infine la richiesta di denaro o gioielli da consegnare subito a un emissario che si presenta alla porta.

Le fasce orarie «critiche» restano due: 7-13 e 13-19. Le vittime più colpite sono donne tra gli 86 e i 90 anni, spesso sole. E a finire nel mirino non sono solo i risparmi, ma i ricordi: i gioielli dei genitori, i regali di nozze, il denaro custodito tra le lenzuola del corredo.

In Puglia, il fenomeno continua a crescere. Nell’Area Metropolitana di Bari, in un solo anno, i casi sono saliti da 127 a 154. Gli investigatori stimano che ogni banda possa guadagnare fino a 200mila euro a settimana. La tecnologia ha reso i raggiri ancora più sofisticati: numeri che imitano quelli dei familiari, voci simulate, schermate «credibili». Ciò che non cambia è la presa emotiva: il panico che spinge a credere all’impossibile.

Dieci giorni fa, ad Andria, i carabinieri hanno arrestato un pregiudicato di 49 anni, originario del Napoletano, che aveva convinto un’80enne a consegnargli mille euro e alcuni gioielli simulando un incidente provocato dal marito — morto tredici anni prima. La donna, pur dubbiosa, ha chiamato il 112 prima di aprire la porta. La pattuglia è intervenuta in tempo e ha bloccato l’uomo, poi trovato anche in possesso di una dose di cocaina.

A fronte di questa escalation, il sindacato pensionati Cgil Puglia ha lanciato la campagna informativa «Non ci casco». E ieri sera, al Politeama di Bisceglie, è andato in scena lo spettacolo «Occhio per occhio. Dentiera per dentiera», scritto e diretto da Silvia Saponaro: una commedia amara e brillante che racconta la rivalsa di due ottantenni, Uliana e Urbano, contro un mondo che li vorrebbe sempre vittime.

Francesco, intanto, stringe la mano della moglie. «Ci hanno spaventati, sì. Ma non ci faranno abbassare la guardia. Chiameremo sempre il 112. È l’unico modo per difenderci».

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