Il cartello «lavori in corso» è lì ormai da un anno e non verrà rimosso almeno fino alla fine del 2025: villa Bonelli è ancora chiusa e la comunità resta fuori ad attendere la sospirata riapertura dei cancelli. Quello riguardante il polmone verde di via Canosa, nel cuore del quartiere Barberini, è, come spesso accade, un cantiere caratterizzato da ritardi e problemi burocratici. I lavori di restauro e valorizzazione del giardino storico interno alla villa furono avviati nell’ottobre 2024 (in realtà la partenza era fissata per luglio 2024), grazie ad un finanziamento di 2 milioni di euro concesso a seguito di un progetto candidato dal Comune di Barletta - su proposta della locale Sezione di Italia Nostra - alle risorse del Pnrr e che ha ottenuto il disco verde finanziario con decreto del ministero della Cultura. Il progetto prevede il rinnovamento della componente vegetale e del giardino, dell’impiantistica, dei bagni, dell’illuminazione e della componente architettonica e scultorea, oltre ad un potenziamento della sicurezza e dell’accessibilità. Previsto anche, su prescrizione della soprintendenza, il restauro e non l’abbattimento del muro di cinta. La durata degli interventi era stata inizialmente stimata in sei mesi, ma dopo un anno la conclusione dei lavori non è ancora arrivata. La prima ipotesi di consegna era fissata al 31 dicembre 2024 per poi slittare al maggio 2025 (così come riportato dal cartello attualmente affisso ai cancelli) e, infine, a dicembre 2025 in seguito ad una proroga concessa dal ministero della Cultura al comune di Barletta. Ad allungare i tempi sono state soprattutto le prescrizioni arrivate dalla Soprintendenza, che ha chiesto modifiche su diversi punti del progetto esecutivo iniziale: dalla collocazione dei bagni pubblici (ne sono previsti tre, ndr) alla tutela della serra e dei suoi materiali originali fino ad arrivare all’illuminazione pubblica che prevede l’installazione di 114 corpi illuminanti. Secondo quanto trapela da Palazzo di Città tali modifiche al progetto sarebbero state realizzate e il cantiere dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno, restituendo così, dal primo gennaio del 2026, la villa alla comunità, che nel frattempo attende. La chiusura, infatti, ha tolto agli anziani e alle famiglie della zona uno dei pochi polmoni verdi disponibili a Barletta, l’ombra, le passeggiate e la socialità che un giardino pubblico può offrire. «Per noi - ha spiegato Enzo Caporusso, in rappresentanza di un gruppo di residenti - questi cancelli chiusi rappresentano un grande disagio. Vorremmo avere la possibilità di vedere i lavori. Qualche mese fa ci fu un sopralluogo della commissione Lavori Pubblici che ci fece rendere conto di quanto stava accadendo all’interno del cantiere e della necessità di varianti. Noi vorremmo capire oggi cosa sta succedendo». Per Caporusso questa chiusura rappresenta «uno sfratto alla cittadinanza». «Le persone anziane che venivano qui - ha aggiunto il rappresentante dei residenti - e che trovavano refrigerio e comodità, ora sono tutte allo sbando. Ogni giorno molti anziani si affacciano e sostano davanti alla villa nella speranza che sia cambiato qualcosa e che quei cancelli possano riaprire, ma per il momento evidentemente questo non è ancora possibile. Questa villa è bella, è un patrimonio che deve essere sfruttato». La richiesta che i residenti rivolgono all’amministrazione comunale è quella di avere «chiarezza». «Vorremmo capire - ha chiosato Caporusso - a che punto dei lavori siamo arrivati. Sarebbe utile partecipare ad un sopralluogo ed avere un contatto diretto con l’impresa e i tecnici: avere spiegazioni chiare su quale sia oggi lo stato dei lavori sarebbe davvero utile per tutta la comunità che attende con ansia di vedersi restituito un patrimonio al quale tiene davvero tanto».

Riqualificazione immobili e giardini, intervento da 2 mln. Fremono i cittadini
Mercoledì 01 Ottobre 2025, 08:52