«Un segnale forte in difesa dei diritti umani». Con questo dichiarato intendimento il consiglio comunale ha approvato la mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni unite incaricata sui territori palestinesi occupati. La proposta – avanzata dai consiglieri Luca Morollo, Denise Di Tullo, Giacomo Marinaro e Federica Cuna – ha ottenuto 16 voti favorevoli e 4 contrari, sancendo un chiaro sostegno istituzionale al lavoro della diplomatica italiana.
I consiglieri hanno motivato la scelta definendola un «segnale forte in difesa dei diritti umani e un sostegno esplicito al lavoro della dott. Albanese, la cui voce si è levata chiara e forte per denunciare il genocidio in corso a Gaza e per evidenziare il sostegno di alcune aziende alle politiche di occupazione e apartheid».
Morollo ha ribadito che «le sanzioni comminate ad Albanese dal Governo degli Stati Uniti rappresentano un vero e proprio atto intimidatorio che mira a far tacere chi ha evidenziato la barbarie di una guerra che ha violato tutte le convenzioni internazionali». E ha insistito sul fatto che chi la critica o rimane in silenzio «sta implicitamente mettendo in discussione e delegittimando la funzione stessa delle Nazioni unite».
La consigliera Di Tullo ha focalizzato l’attenzione «sulle drammatiche conseguenze delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti», che «hanno effetto extraterritoriale, impedendo di fatto alla dott. Albanese di aprire conti correnti in banche italiane o europee e di utilizzare carte di credito, limitando l’esercizio di diritti fondamentali». «La fonte giuridica delle sanzioni è l’ordine esecutivo emesso nel 2025 da Trump che considera i tentativi di perseguire esponenti israeliani una “minaccia insolita e straordinaria alla sicurezza nazionale statunitense.” Albanese è accusata di essere una minaccia per l’economia globale per essersi impegnata con la Corte penale internazionale».
Il consigliere Emanuele Cozzoli ha espresso la contrarietà del gruppo FdI, definendo l’iniziativa «ideologica e inopportuna». Cozzoli ha sostenuto che «il riconoscimento è privo dei principi fondamentali per la cittadinanza onoraria, poiché Albanese non avrebbe mostrato un particolare legame con la città di Trani». «Trani deve dispensare riconoscimenti che siano i più possibili e condivisibili, e non continuare a compiere inutili gesti propagandistici», ha chiosato Cozzoli, invitando il consiglio «a concentrarsi su iniziative di pace che non alimentino tensioni».
A sostegno della mozione è intervenuto anche il consigliere del Movimento 5 stelle, Vito Branà: «La politica non può essere fatta solo dal punto di vista territoriale, ma avere una visione e il consiglio comunale deve avere una visione che non riguarda soltanto il nostro territorio ma l’idea di ciascuno di noi».