Rischia un processo per rifiuto e omissione di atti d’ufficio e falso il comandante della Polizia locale di Grumo Appula, il 63enne Antonio Perchiazzi. Per lui la pm Savina Toscani ha chiesto il rinvio a giudizio per fatti risalenti agli anni 2019-2022. Perchiazzi, ha accertato la Guardia di Finanza, avrebbe omesso di costituirsi in 98 giudizi civili relativi a contenziosi connessi alle opposizioni contro le multe per violazioni al codice della strada, o si sarebbe costituito tardivamente, subendo così decadenze processuali. In altri casi avrebbe omesso di predisporre il pagamento entro 120 giorni dalla notifica di 134 sentenze sfavorevoli, contenenti la condanna dell’ente alle spese processuali, così generando un onere finanziario, aggiuntivo per il Comune pari a oltre 27mila euro.
Inoltre, secondo l’accusa avrebbe omesso di vigilare sul corretto adempimento del contratto di appalto relativo al noleggio di un’apparecchiatura di autovelox e del servizio di «data entry», cioè la gestione amministrativa di tutti i procedimenti sanzionatori. Il falso, invece, si riferisce alla determina sull’importo delle multe per eccesso di velocità e altre violazioni al codice della strada: il comandante aveva attestato per il 2021 una somma complessiva di oltre un milione e 100mila euro, a fronte di 4510 verbali emessi, di cui solo 3.387 notificati: «dati totalmente inattendibili - contesta la pm - , in quanto non supportati da idonea documentazione attinente ai debitori, e non corrispondenti con quelli indicati nel rendiconto di gestione dell’anno 2021», che attestava invece un accertamento di quasi 700mila euro, quindi 400mila euro in meno.
Una ulteriore contestazione riguarda, poi, la gestione del fenomeno del randagismo. Il comandante avrebbe omesso di bandire una gara d’appalto per il servizio di ricovero e custodia dei cani randagi, affidandolo direttamente alla ditta che lo gestiva da alcuni anni, senza rendicontare con cadenza mensile l’esatto numero dei cani in custodia (mediante il rilevatore dei microchips), così da generare debiti fuori bilancio quantificati in circa 63mila euro in due anni (2020 e 2021).
In questo modo il dirigente avrebbe causato all’ente comunale un danno per diverse decine di migliaia di euro e conseguenti debiti fuori bilancio per farvi fronte. Il Comune è parte offesa e potrà costituirsi parte civile nell’udienza preliminare che inizierà il 24 novembre dinanzi alla gup Chiara Maglio.