BISCEGLIE - Bisceglie cambia bacino per volontà della Regione Puglia e l’intero servizio di igiene urbana nella Bat potrebbe, almeno in teoria, subire delle conseguenze importanti nella futura organizzazione e definizione degli assetti.
La notizia di partenza è che la giunta pugliese ha modificato le perimetrazioni degli ambiti di raccolta ottimale Bt1 e Bt2, con il trasferimento del comune di Bisceglie dall’1 al 2. Alla luce di questa modifica l’Aro Bt1 resta formato dai soli comuni di Barletta e Trani. Invece l’Aro Bt2, che già comprendeva Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola, adesso include anche Bisceglie. Nell’ambito di raccolta ottimale numero 3 ci sono poi Margherita di Savoia, San Ferdinando e Trinitapoli.
Ad oggi il bacino Bat 1, che comprenderà ancora Bisceglie verosimilmente fino a fine anno, produce il 70% di raccolta differenziata su un totale di 86 milioni di chilogrammi di rifiuti solidi urbani. Il bacino Bat 2 ha la migliore percentuale di raccolta differenziata, pari al 75% su poco meno di 47 milioni di chilogrammi di rifiuti solidi urbani. Il Bat non va oltre il 50% di differenziata su poco più di 11 milioni complessivi di Rsu. I dati sono aggiornati a novembre 2023, secondo quanto riportato sul sito dell’Osservatorio regionale dei rifiuti.
La città per la quale l’esecutivo pugliese ha deciso il cambio d’ambito, vale a dire Bisceglie, viaggia attualmente su una media annuale di raccolta differenziata del 65%, che è una buona dote che porta nel nuovo bacino di destinazione. È anche vero, però, che Bisceglie svolge il servizio per mano di un operatore privato, mentre Barletta e Trani si avvalgono di due società pubbliche - rispettivamente Barsa e Amiu e la decisione della Regione Puglia sembra in qualche modo volere agevolare le due società affinché trovino insieme una soluzione sempre di carattere pubblico per una gestione condivisa del servizio rifiuti.A questo punto entra in campo la politica con il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, che si dice «favorevole alla costituzione di una Newco con Barletta nella quale Barsa e Amiu portino rispettivamente i loro rami d’azienda relativi alla gestione del servizio di igiene urbana».Da Barletta per il momento non ci si sbilancia, ma l’orientamento sarebbe quello di formare un consorzio che conferisca una veste giuridica a quello che in ogni caso le due società già da tempo stanno svolgendo. Non va Infatti dimenticato che Barsa, Amiu e l’operatore privato che gestisce il servizio a Bisceglie continuano ad operare nelle loro rispettive città, in deroga ad una pur chiara direttiva regionale che già da molti anni a questa parte aveva indicato la necessità di costituire operatori unici per ciascun bacino di utenza con riferimento al servizio di igiene urbana. L’atto di indirizzo non è mai diventato operativo e ciascuna società continua per il momento ad operare nel suo territorio di riferimento.
Bisceglie, dal canto suo, entra in un ambito di raccolta ottimale in cui i servizi si svolgono grazie ad operatori privati comunque qualificati: qui l’ipotesi è che si emani una gara per la definizione del soggetto che dovrà occuparsi del servizio dell’intero ambito.
Allo stato, dunque, la partita si gioca più sul piano politico che gestionale. E probabilmente i cittadini potrebbero anche scarsamente a accorgersi delle novità in atto, almeno fino a quando i servizi non subiranno eventuali contraccolpi che, ragionevolmente, non dovrebbero in ogni caso verificarsi.