Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

Abusi e violenze sui minori: è emergenza ad Andria

 
Davide Suriano

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Davide Suriano

Sono 270 le vicende tuttora all’attenzione degli assistenti sociali

Mercoledì 07 Dicembre 2022, 10:44

23 Luglio 2024, 17:27

ANDRIA - Abusi, maltrattamenti sui bambini e violenza di genere: sono questi i temi su cui si è confrontata l’equipe multidisciplinare specialistica integrata che dal 2009 si occupa di questi fenomeni ad Andria. Ieri mattina si è tenuto un incontro a palazzo di città per fare il punto della situazione ed avviare nuove intese operative per interventi mirati ed efficaci. A richiamare l’attenzione su questi argomenti ci sono i recenti fatti di cronaca che hanno visto il territorio federiciano protagonista in negativo, come la vicenda della 17enne andriese costretta a prostituirsi, poi sequestrata e picchiata quando si è ribellata, e poi la terribile storia della minorenne con fragilità mentale abusata in un casolare da un uomo, sempre ad Andria. Ma c’è di più: negli ultimi 20 giorni sono stati segnalati due allontanamenti per protezione immediata di ragazzi vittime di maltrattamenti in famiglia, mentre una donna con due figli è finita in pronto soccorso per le botte ricevute dal marito. Segnali di un fenomeno ancora troppo radicato, per questo bisogna intervenire.

«Complessivamente sono stati segnalati cinque episodi in soli venti giorni, per i quali è stato reso necessario intervenire - ha spiegato Giuseppe De Robertis, assistente sociale nonché coordinatore dell’equipe multidisciplinare andriese -. L’equipe mette a regime una procedura che è prevista da una delibera regionale con linee guida. Andria è avanti perché sin dal 2009 lavoro con questo gruppo di professionisti e rappresentati dei diversi servizi. Il nostro impegno è quello di realizzare un sistema sempre più funzionante e rispondente dei bisogni soprattutto delle persone più deboli, in questo caso bambini e donne vittime di violenza», ha concluso De Robertis.

L’equipe, in sostanza, metterà a punto un programma triennale, all’interno del piano di zona, per i percorsi di rilevazione/segnalazione, protezione e cura dei minori maltrattati. Ad oggi gli assistenti sociali del comune federiciano seguono oltre 270 casi. Un’emergenza fortemente attuale. «Come cittadina non lo sapevo - ha sottolineato Dora Conversano, assessore ai Servizi Sociali di Andria -. Sapere che in città ci sono tutti questi casi seguiti da servizi sociali che hanno problemi davvero seri, a partire dalla violenza sui minori, l’uso dei minori, è davvero un qualcosa di grave. Una situazione che si è aggravata in maniera esponenziale con il periodo covid. Anche l’utilizzo dei social ha un peso, e sappiamo che i ragazzi in questo senso sono molto più avanti di noi. Sono stati intrapresi percorsi davvero violenti nei confronti dei ragazzi che hanno compromesso il percorso di crescita dei giovani».

Così l’assessore Conversano che ha preso parte al tavolo insieme al sindaco Giovanna Bruno e l’assessore al Futuro Viviana Di Leo. L’equipe al lavoro ieri mattina racchiude diverse realtà territoriali: ospedale, neuropsichiatria infantile, centro di cura del trauma, consultorio familiare, centro di salute mentale, servizi sociali della giustizia minorile, centro antiviolenza, carabinieri, Polizia di Stato, Polizia locale e, da ultimo nuovo componente, l’Ufficio scolastico regionale. La scuola, infatti, è ormai ritenuta un’area critica su cui dirigere l’attenzione sia per le dinamiche fra ragazzi sia per gli aspetti di relazione fra docenti e studenti. Un lavoro sinergico il cui obiettivo è produrre risultati concreti, o quanto meno segnali che la strada giusta è stata intrapresa, come nel caso della violenza di genere: le denunce da parte delle donne aumentano sempre di più, sintomo di una maggiore consapevolezza. «Assistiamo ad un aumento delle richieste di auto da parte delle donne vittime di violenza - ha spiegato Patrizia Lomuscio, cav “Riscoprirsi” Andria -. Questo ci fa capire che le donne oggi sanno che la porta del sostegno è sempre aperta per loro. Allo stesso tempo avvertono maggiore fiducia verso le realtà come i centri antiviolenza, le istituzioni e gli altri servizi territoriali. La rete funziona e fa sentire le donne sostenute e accompagnate nei percorsi di liberazione dalla violenza».

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