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Trani Comune "riciclone" primeggia nella Puglia differenziata

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani Comune riciclone primeggia nella Puglia differenziata

Barletta resta stabile al 69,3%, mentre Andria non supera il 60%classifica dei capoluoghi. Trani ha anche diritto ad una riduzione dell’ecotassa del 40%, avendo superato di oltre 10 punti la quota prevista dalla normativa

Mercoledì 30 Novembre 2022, 14:11

TRANI - Dopo che nei gironi la Gazzetta lo aveva anticipato, adesso Legambiente lo ha ufficializzato: nel 2021 Trani (76,5%) è stato il capoluogo di provincia più «riciclone», vale a dire quello con la più alta percentuale di raccolta differenziata. A seguire resta stabile Barletta (69,3%), mentre si mantiene per poco sotto la soglia del 65% la città di Lecce, che si ferma al 64,3% di raccolta differenziata. Andria invece è ferma al 60%. Trani è anche il quinto comune in assoluto in Puglia, fra quelli al di sopra dei 15mila abitanti, per raccolta differenziata: è preceduto da Castellaneta, Rutigliano, Noicattaro e Monopoli.

Inoltre, sempre grazie a questo risultato, Trani ha anche diritto ad una riduzione dell’ecotassa regionale del 40%, avendo superato di oltre 10 punti la quota percentuale minima prevista dalla normativa statale, che è del 65%. I comuni con un superamento inferiore al 10% (come Barletta) godono di una riduzione del 30%. Quelli con superamento del 15% pagano una ecotassa dimezzata.

I sette comuni pugliesi virtuosi per eccellenza, definiti dal cigno verde «rifiuti free», sono Poggiorsini, Bitritto, Volturino, Avetrana, Montemesola, Monteparano e Fragagnano. Al contrario, ci sono ben 41 comuni che non hanno effettuato alcuna registrazione sul Portale regionale dell’ambiente e, dunque, non hanno mai comunicato i propri dati con riferimento alla raccolta dei rifiuti.

Oltre questi casi limite, va detto che ben il 20% della popolazione dell’intera Puglia è lontana dal raggiungere la soglia minima di raccolta differenziata prevista dalla legge, continuando ad alimentare le discariche e così impedendo la reale spinta verso la chiusura del ciclo dei rifiuti secondo un modello virtuoso di economia circolare. Trani porta a casa il primo, importante riconoscimento dopo l’introduzione del porta a porta alla fine del 2020, e adesso deve puntare a due risultati: mantenere sempre alta la sua percentuale (ed il 2022 dovrebbe confermarne il primato fra i capoluoghi); puntare alla tariffa puntuale.

Da questo punto di vista, il modello da seguire è Bitetto, il primo comune pugliese ad avere adottato la tariffazione puntuale: conta 12.000 abitanti, è partito con la raccolta differenziata nel 2015, in soli quattro anni è passato dal 16 al 78% e ha così adottato la cosiddetta «Tarip», che spinge i cittadini a differenziale di più, e meglio, per ricevere sconti sulla tariffa.

Meno roseo, invece, appare lo scenario delle discariche ed impianti nel territorio della Bat. La discarica comunale di Trani, in contrada Puro vecchio, non è in esercizio dal 5 settembre 2014 ed è oggetto di opere di messa in sicurezza in emergenza, chiusura e bonifica finanziate dalla Regione Puglia. Allo stato viene indicata come luogo di selezione di frazioni di rifiuti, facendo riferimento alla ricicleria non in esercizio da oltre dieci anni. La stazione appaltante è il Comune di Trani.

Ad Andria la discarica di contrada San Nicola la Guardia è un impianto di biostabilizzazione con selezione e discarica di servizio e soccorso. Attualmente, secondo quanto si legge nel dossier di Legambiente, la discarica risulta esaurita ed il nuovo lotto di discarica da realizzare ha l’Autorizzazione integrata ambientale revocata. L’egida del sito è dell’amministrazione comunale di Andria.

A Spinazzola, in località Grottelline, il piano regionale dei rifiuti prevede biostabilizzazione, selezione e discarica di servizio e soccorso: qui la procedura autorizzativa ed i relativi atti sono stati annullati dalla Regione Puglia.

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