Margherita di Savoia, 24enne morto mentre getta spazzatura: c'è l'inchiesta
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Redazione online
21 Novembre 2020
«Strazio, dolore profondo per una giovane mamma di Trani, morta dopo essere stata 11 ore in attesa al pronto soccorso di Barletta. Come già denunciato da chi lavora in quell'ospedale, lì e non solo lì ci sono pochi uomini che fanno turni massacranti, e pochi mezzi. Non voglio fare polemica, ma qui in Puglia da giugno a settembre è stato fatto poco o nulla per prevenire la seconda ondata. Mesi di tempo preziosi, sprecati. Una programmazione che non c'è stata, o è stata fallimentare». Lo scrive in una nota il deputato della Lega Rossano Sasso, commentando la notizia della morte per Covid di una giovane donna, dopo alcuni giorni di ricovero nell’ospedale di Barletta, nel cui Pronto soccorso sarebbe stata accettata dopo 11 ore di attesa.
La ricostruzione della direzione generale Asl Bt è la seguente: la donna avrebbe contratto il virus, circostanza che ha aggravato patologie preesistenti, ma sarebbe arrivata in ospedale con un mezzo proprio. Non ci sarebbe infatti alcuna denuncia da parte dei parenti, e il quadro clinico era compromesso da tempo.
LE PAROLE DI ASL BAT - «Ci uniamo al dolore della famiglia e anche se nulla potrà rendere più sopportabile una tale perdita abbiamo il dovere di ricostruire sulla scorta di documenti in nostro possesso quanto accaduto in ospedale": lo dichiara Alessandro Delle Donne, direttore generale della Asl Bt in merito alla donna di 41 anni deceduta e che avrebbe atteso 11 ore prima di essere ricoverata. «Quanto accaduto a questa giovane donna merita il massimo della chiarezza e faremo di tutto perché ciò avvenga - aggiunge Delle Donne - ma posso assicurare che l’apparato clinico sta assicurando il massimo della attenzione e dalla cura a tutti i pazienti che arrivano in pronto soccorso mentre sul territorio siamo già attrezzati con 7 Usca a disposizione di chi necessita di cure a casa». L’Asl Bat ricostruisce l’intera vicenda confermando che «la donna è attivata al pronto soccorso dell’ospedale Dimiccoli di Barletta con mezzo proprio il 13.11 ed è stata presa in carico alle ore 23.01. E’ stata sottoposta a visita medica alle 23.05: sono stati evidenziati dispnea e febbre elevata da due giorni curata a domicilio. Al quadro clinico acuto va aggiunta una grande comorbilità rappresentata da problemi metabolici».
«Abbiamo naturalmente avviato indagine per verificare tutti i passaggi di quanto accaduto - prosegue Delle Donne - per capire da quanto tempo la signora era in cura con terapia domiciliare e quali sono state le attese fuori dal pronto soccorso che sta gestendo numeri in continua espansione. A Barletta come ad Andria gli accessi sono continui e in alcuni momenti si creano attese prima dell’accesso alla struttura. I numeri dei positivi sul territorio Bat sono stati messi in evidenza in diverse circostanze con conseguenze sui pronto soccorso innanzitutto». Secondo l’Asl, «la descrizione di quanto accaduto dalla presa in carico fino al 19.11 evidenzia che è stato fatto tutto il possibile, abbiamo messo in campo tutte le forze umane a disposizione, tutti i mezzi disponibili e l’abnegazione del personale sanitario e amministrativo è senza eguali».
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