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Trani, bullo fermato sull'autobus

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, bullo fermato sull'autobus

La storia di un ragazzo di Andria fermato per una bravata. Il capitano della Polizia locale, dopo aver calmato il giovane, gli ha dato i soldi per il biglietto di ritorno

Venerdì 24 Luglio 2020, 10:04

TRANI - Bullo sul bus insieme con gli amici, provocatore in strada perché circondato da tanti astanti di cui avvertiva una implicita solidarietà, agnellino al Comando della polizia locale. Dall’altra parte, un capitano dei vigili che, da buon padre di famiglia, usa il bastone e la carota nei confronti di quello che sarebbe potuto essere suo figlio.

È la storia di un ragazzo di Andria che l’altro pomeriggio, tornando dal mare con gli amici su un bus della Stp, per gioco apre il finestrino e versa una bottiglietta dell’acqua su un anziano ciclista che passa a fianco del pullman: un gavettone che suscita l’ilarità di tutti i ragazzi a bordo, ma non quella del conducente.

Quest’ultimo, particolarmente disturbato dalle intemperanze dei giovani, iniziate già subito dopo la salita del gruppo a Colonna, arresta la marcia del bus per richiamare i ragazzi ad un comportamento rispettoso dell’utenza.

Per loro sfortuna, però, alle spalle dei bus vi è proprio l’auto di servizio della Polizia locale, condotta da uno dei capitani del corpo, che scende dalla vettura e si affianca al bus dopo avere accertato le buone condizioni dell’uomo vittima della bravata.
Dal bus scende un solo ragazzo che, davanti agli occhi di decine e decine di persone, nei pressi dell’incrocio fra via Malcangi e corso Imbriani, sfida l’agente con frasi e comportamenti provocatori, invitandolo a mettergli le mani addosso perché, se così avesse fatto, avrebbe passato i guai.

Nessuno dei suoi amici, però, scende dal bus dopo di lui e così si determina la frattura tra il bullo e il resto del gruppo. Ed il ragazzo, per la prima volta, si sente solo ma continua a inveire contro l’agente. Il capitano, però, senza mai perdere la calma, cerca di indurlo a più miti consigli.

Da lì a poco sopraggiunge un altro agente e così, mentre il bus riparte per non appesantire la sua marcia con un ritardo irrecuperabile, i due vigili accompagnano il ragazzo al comando per identificarlo. Ed è lì che sopraggiunge la paura di una punizione che, in fondo, il ragazzo si è cercato in tutti i modi.

Ciononostante, la storia finisce nel modo più inatteso: il capitano pone nelle mani da giovane i soldi per fare il biglietto e tornare ad Andria, ovviamente da solo. Così avrebbe potuto approfittare di quel viaggio solitario per meditare sulle sue bravate e su quanto, fra il branco e la solitudine, ci sia quell’abisso che pare proprio la rappresentazione plastica di tanti problemi dell’adolescenza a rischio di oggi.

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