Trani, attentato al sindaco, la visita di Piemontese: «Non c'è spazio per la violenza»
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Massimiliano scagliarini
22 Gennaio 2020
C’è un posto nel mondo in cui si può essere eletti senza aver preso nemmeno il proprio voto. Si trova in Puglia, nella Bat, dove negli scorsi mesi si è verificato un caso che sembra un ossimoro burocratico. La (ex) Provincia, una di quelle che dovevano essere chiuse ma invece sono ancora lì, ha una vicepresidente entrata in carica con il risultato elettorale più tondo che c’è: zero voti.
Il caso è paradossale. Un corto circuito che farebbe anche ridere se non fosse che persino la presidenza del Consiglio dei ministri, con un parere del Dipartimento per gli affari generali, ha spiegato agli ineffabili dirigenti della Batprovincia che proprio non si può fare. Eppure lo hanno fatto lo stesso. E oggi le carte, contenute in una informatissima lettera anonima di un’altrettanto anonima associazione (l’indirizzo riportato sulla busta corrisponde alla vetrina di un negozio di casalinghi), sono finite anche alla Procura di Trani.
Dopo la riforma Delrio i Consigli provinciali si scelgono con elezioni di secondo livello, cui partecipano (eletti ed elettori) i consiglieri comunali ed i sindaci del territorio. Ad aprile la Prefettura ha sciolto il Consiglio comunale di Andria, che esprimeva tre eletti negli organi della Provincia. A quel punto nella Bat hanno dovuto procedere con la surroga che, legge alla mano, va effettuata con i primi dei non eletti della stessa lista dei consiglieri decaduti.
Le elezioni provinciali della Bat si sono svolte a ottobre 2018. Nella lista presentata dal Pd, c’erano esattamente tre candidati non eletti: all’ultimo posto, con zero voti, ecco la consigliera comunale barlettana Rosa Cascella, 39 anni, segretario provinciale del partito nella Bat.
Nella Batprovincia (dove le norme sulla trasparenza evidentemente non valgono: sul sito i documenti obbligatori per legge non ci sono) qualcuno il problema se lo era pure posto: si può far entrare in un Consiglio «eletto» chi non ha preso manco il suo stesso voto? E così, il 30 aprile 2019, il dirigente del personale scrive al ministero per chiedere un parere: che si fa? La risposta arriva il 31 maggio ed è, al di là dei fronzoli, estremamente chiara. «Si ritiene - scrive il capo dipartimento Eugenio Gallozzi - che nel caso qui rappresentato dalla Provincia Barletta Andria Trani non è possibile procedere alla surroga di un candidato che, pur compreso nella lista elettorale, ha riportato una cifra ponderata pari a zero».
Chiaro no? Per ricostituire il suo Consiglio, la Provincia avrebbe dovuto organizzare una elezione suppletive. E invece, il 25 giugno, la Bat procede con la surroga della Cascella. Ma non è finita qui. Nello scorso settembre viene eletto il nuovo presidente, Bernardo Lodispoto, il sindaco di Margherita che ha fatto il giro d’Italia per lo spot di Capodanno in cui è vestito da boss mafioso. Lodispoto decide di nominare un secondo vicepresidente: e così a Pierpaolo Pedone si affianca proprio la Cascella. Zero voti e due vicepresidenti.
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