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Il caso
Redazione online
30 Luglio 2019
Minacce a un imprenditore del Nord direttamente dal Sud, senza nemmeno spostarsi, confidando nella pressione 'ambientale' dovuta alla presenza di molti parenti della vittima nei luoghi di origine. Era questo il modus operandi di due pregiudicati che sono stati arrestati a Canosa di Puglia dalla Polizia di Stato.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Milano, sono scattate appena l’uomo - che opera nel settore dei servizi di lusso, e sulla cui identità viene mantenuto il massimo riserbo - ha denunciato, cioè 12 ore dopo aver ricevuto la prima telefonata estorsiva, lo scorso 31 maggio. Da allora ne sono giunte decine, tutte notturne, fino a quando gli investigatori hanno arrestato Sabino Selvarolo, di 39 anni, il 'telefonista', con precedenti per furto, e Sabino Carbone, di 38, con precedenti per tentato omicidio ed estorsione. I due pretendevano 250mila euro. La polizia ha trovato il telefono usato per le minacce, e attivato solo per il tempo delle chiamate, il numero del cellulare dell’imprenditore, e un pistola.
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