TRANI - Il consiglio comunale aveva espresso l’indirizzo di ricapitalizzare Amiu il 28 dicembre 2015: soltanto due giorni dopo il sindaco, in qualità di rappresentante del socio unico, e l’Amministratore unico di Amiu procedevano alla stabilizzazione di dieci lavoratori ex precari dell’azienda.
La tesi Questo, secondo l’avvocato Claudio Papagno, difensore dei consiglieri comunali di Trani a capo Maria Grazia Cinquepalmi e Aldo Procacci, sarebbe la chiara prova del fatto che quelle assunzioni furono fatte in un’epoca storica in cui Amiu era ancora un’azienda in stato di dissesto finanziario.
Tanto è vero che l’atto di indirizzo dell’assemblea elettiva disponeva il ritorno in consiglio comunale, per la ricapitalizzazione, entro 90 giorni da quella data.
Peraltro l’azienda, sempre secondo la ricostruzione del legale, per affrontare l’emergenza della discarica chiusa dal 4 settembre 2014, con una serie di interventi urgenti per arginare eventuali perdite di percolato all’esterno del sito e quindi nella falda, ha prelevato dal fondo poste gestione 4.800.000 euro, dei 15.000.000 di partenza cui tale fondo è composto.
Illegittimo? Ma quel prelievo sarebbe stato illegittimo poiché il fondo post gestione può essere utilizzato soltanto al termine dell’esercizio di una discarica, vale a dire quando si è definitivamente chiusa, e non nello stato in cui attualmente si trova.
Queste le ragioni con cui il difensore dei consiglieri comunali del movimento civico ha principalmente argomentato, con il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Trani, Raffaele Morelli, l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal sostituto procuratore della Repubblica titolare del fascicolo, Valentina Botti.
Il Gip, entro due settimane, dovrebbe esprimersi confermando l’archiviazione, ovvero accogliendo la richiesta di opposizione, di conseguenza riprendo il procedimento.
Il legale ha contestato le valutazioni della pubblica accusa che in realtà, a detta dei ricorrenti, si concentrerebbero solo sulla parte relativa all’assunzione dei nuovi dipendenti, mentre non direbbero nulla sul fondo post gestione.
Pertanto, Papagno ha chiesto la prosecuzione delle indagini anche perché l’assessore all’ambiente, Michele di Gregorio, ha pubblicamente riferito che dal fondo post gestione sono stati prelevati dei fondi, ma, perché questo avvenga, è necessario che la discarica sia chiusa, mentre tale non è, poiché la competenza in materia è della Regione Puglia.
L’ordinanza di Bottaro La difesa di uno degli imputati, l’ex Amministratore unico Alessandro Guadagnuolo (l’altro è il suo predecessore, Antonello Ruggiero, la cui posizione parrebbe marginale) ha puntato a chiarire, anche in questa occasione, che il prelievo di fondi dalla post gestione è stato autorizzato con l’ordinanza emanata dal sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, per la chiusura dell’impianto.
Quanto alle assunzioni, vi si è proceduto sulla base di un parere legale pro veritate.