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Barletta
Giuseppe Dimiccoli
07 Agosto 2018
Il sindaco di Barletta, Cannito
Solo lo scorso 10 giugno aveva vinto le elezioni al primo turno. Ieri, a meno di due mesi, Cosimo Cannito ha protocollato a Palazzo di città le sue dimissioni da sindaco di Barletta. Se al termine dei venti giorni le dimissioni non saranno ritirate i barlettani dovranno scegliere un nuovo sindaco. Cannito, eletto a capo di una coalizione composta da dieci liste civiche, nel consiglio comunale di domenica aveva già comunicato le sue dimissioni.
Il «nodo» principale che ha portato il sindaco a dimettersi è la impossibilità da parte della sua maggioranza ad eleggere il presidente del consiglio comunale. Anche domenica scorsa - alla seconda giornata di votazione - fumata nera: 17 bianche, 4 voti a Coriolano (M5S), 1 a Doronzo (Sinistra) e 1 Basile (Lega) con gli «scissionisti» fuori dall’aula. Intanto oggi si ritorna in consiglio comunale e il sindaco ha fatto sapere che «la maggioranza non si presenterà in aula». Sin da ieri Cannito ha aperto gli incontri con le minoranze per avviare «un dialogo e un confronto aperto, per addivenire a un possibile accordo per il governo della città». «Abbiamo tentato ogni giorno in questi due mesi di arrivare a un punto di incontro e di trovare un equilibrio, ma non ci siamo riusciti, la città però - ha detto Cannito - non ha colpa e non è interessata alle beghe politiche e per questo, da domani sarò al lavoro per concertare una intesa con tutte le forze politiche».
«Se entro 20 giorni non si trovasse un accordo - ha concluso Cannito - e non riuscissimo a esprimere una maggioranza o una rappresentanza politica capace di governare la città, è giusto che si vada tutti a casa».
Flavio Basile, consigliere Lega, «La spaccatura della maggioranza non mi meraviglia affatto visto e considerato che l’avevo ampiamente previsto già in campagna elettorale allorquando ebbi a dire che mettere insieme 10 identità politiche nettamente diverse tra loro avrebbe decretato la facilità di diventare sindaco, ma non avrebbe comunque consentito di esercitare lo stesso ruolo. Auspico che in questi venti giorni trovino la quadra e che si responsabilizzino, caso contrario, sarà meglio andare a nuove elezioni per il bene di tutti».
«Dopo il desolante spettacolo di venerdì, domenica la maggioranza si è ripetuta, uscendo questa volta allo scoperto e i “dissidenti” hanno manifestato i loro mal di pancia al sindaco. Troppe le zone d’ombra e i dubbi che hanno fatto sì che nessuna delle opposizioni accogliesse la richiesta del sindaco. Ribadiamo perciò la candidatura di Antonio Coriolano alla presidenza del consiglio», fanno sapere i consiglieri del Movimento Cinque Stelle.
Michele Rizzi di «Sinistra radicale»: «Non era difficile immaginare questa impasse vista l’alleanza senza principi che ha portato all’elezione di Cannito con sinistri e destri assieme con l’unico “principio” e obiettivo, ossia l'occupazione del potere. Di certo Cannito ritornerà sulla sua decisione che pare essere più che altro una minaccia da pistola scarica visto che ne lui è tanto meno la sua alleanza Arlecchino vuole andare ad un nuovo voto. L’ennesima tarantella barlettana che si protrae da anni con gli stessi protagonisti su postazioni che si scambiano ad ogni elezione. Il tutto mentre le aziende inquinanti continuano a farlo e i disoccupati aumentare»
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