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Redazione Bat
15 Aprile 2018
Dino Delvecchio
BARLETTA - «Sono il candidato della coalizione di centrosinistra e sono anche il candidato di una coalizione che mette insieme partiti strutturati e anche l’associazionismo, movimenti civici, il volontariato e tutte le forze democratiche, progressiste e riformiste non dimenticando le persone che credono nella solidarietà e nella rinascita di questa città. Sono queste le persone che hanno chiesto la mia disponibilità e io sono onorato di questa richiesta. Non sono qui per operazioni miracolistiche ma solo per metterci la faccia».
È un Dino Delvecchio con le idee chiare quello che ieri mattina ha delineato le linee guida della sua candidatura - durante la presentazione in Piazza Caduti in Guerra - per le elezioni amministrative del 10 giugno. Lo sostengono il Pd, Mdp e due civiche in fase di completamento.
«Assi portanti dell’iniziativa politica - ha aggiunto - sono certamente il tema della legalità, l’attenzione alla qualità dell’ambiente, il diritto alla salute dei cittadini e la tutela del territorio».
Delvecchio è laureato in Medicina e Chirurgia con la specializzazione in psichiatria, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani. In passato ha militato nel centrosinistra, ricoprendo il ruolo di assessore e consigliere comunale di Barletta.
Delvecchio ha ribadito: «La mia candidatura vuole incardinare uno spirito di rinascita del Pd e della coalizione di centrosinistra». E poi: «Il mio compito in questo momento è quello di non cedere al disfattismo. Anzi. La battaglia inizia adesso con tutti coloro che ci vogliono stare. Non mi interessano coloro che sono sospesi o che stanno decidendo. Se vorranno combattere una battaglia con le mie regole che sono quelle dell’onestà, dell’impegno e della coerenza, non chiuderò le porte a nessuno. Non è nel mio stile. Io apro portoni, ma deve essere chiaro che le regole comportamentali cammineranno lungo l’impegno progettuale per questa città».
Poi un passaggio sulla stretta attualità: «C’è molto scetticismo anche dopo l’esperienza Cascella. Ma a Pasquale dico una sola cosa: “Grazie”. Pasquale non è venuto qua come un conquistatore, ma è stato chiamato ad un impegno gravoso e ha dovuto amministrare una città dai contorni politici difficili, a sua insaputa e suo malgrado. A Cascella dico chapeau. Ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità. Senz’altro ha commesso degli errori, ma vorrei vedere chi non ne avrebbe commesso. Gli chiedo di ritirare le proprie dimissioni e di proseguire il suo compito fino alla fine».
Delvecchio conclude così: «Essendo medico, sono al servizio degli altri. Pertanto, sarò al servizio della cittadinanza. Penso alla prevenzione primaria vale a dire che, così come ho chiesto da presidente dei medici, sarà indispensabile fare chiarezza sulla qualità dell’ambiente. Certo, non potrò fare miracoli ma metterò un freno a questa deriva di tipo ambientalistico all’incontrario».
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