A far traboccare il vaso sono stati i post sui social con la pubblicazione di piscine comunali aperte al pubblico. In un territorio arso dal sole, con la crisi idrica che incombe e gli allarmi degli agricoltori per una situazione giudicata insostenibile, è il sindaco di Accettura, Alfonso Vespe, a dare voce al malcontento di molti amministratori per l’uso della risorsa idrica. Se, infatti, da un lato c’è la richiesta di razionalizzare l’uso della risorsa idrica chiedendo di vietarne alcuni usi, tra cui quello delle piscine, dall’altro c’è l’impiego dell’acqua proprio per piscine pubbliche.
Un paradosso che, secondo il primo cittadino del comune materano, vede gli amministratori divisi.
“Non è giusto che non ci sia accordo, che ognuno faccia come gli pare” tuona Vespe che ha vietato, nel territorio del suo comune, l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione degli orti, dei giardini e dei prati, per il lavaggio delle auto ed anche per il riempimento delle piscine, delle fontane e della vasche da giardino. “Acquedotto lucano ha invitato con una nota del 19 giugno a “promuovere iniziative improntate ad uno scrupoloso utilizzo della risorsa idropotabile”, ad evitare in sostanza lo spreco dell’acqua – commenta il sindaco di Accettura – Io l’ho fatto una ordinanza di divieto dell’uso dell’acqua per le piscine e per innaffiare gli orti, lasciando solo l’uso umano e per abbeverare gli animali. E’ brutto vedere sui social che, ogni giorno, si pubblicizza una piscina comunale”.
Per il sindaco, che fa riferimento alle strutture pubbliche di due comuni lucani, si tratta di una situazione non sostenibile.
“Il divieto dell’utilizzo dell’acqua per le piscine deve valere per tutta la regione” sottolinea Vespe che spiega, anche, come i primi a lamentarsene siano i cittadini che si chiedono “di quale comune” facciano “parte”. “Mi sembra che ci sia una mancanza di rispetto verso di noi” continua ancora il sindaco di Accettura che ribadisce come la questione stia suscitando malessere anche tra i sindaci degli altri comuni.
L’idea, dunque, è quella di uniformare le scelte perché non ci siano differenze tra i territori. Questo mentre è recente il nuovo allarme della Coldiretti sulla crisi idrica “La situazione delle colture sta precipitando e si registra una tensione sempre più alta tra gli imprenditori agricoli i quali oltre a vedere lentamente perdere le produzioni, con i gravissimi danni economici per le aziende interessate, vivono queste ore con un disorientamento massimo rispetto all’immediato futuro“ precisa la Coldiretti Basilicata in una lettera inviata al prefetto di Potenza e ai governatori di Basilicata e Puglia. Vito Bardi e Michele Emiliano, invitati dunque a prendere provvedimenti.