Sabato 06 Settembre 2025 | 02:41

Anche le banche se ne vanno dalla Basilicata: 72mila lucani senza sportello

 
massimo brancati

Reporter:

massimo brancati

Ecco l’esercito dei risparmiatori truffati in Puglia e Basilicata

Oltre 4mila imprese operano in comuni privi di istituto di credito. I dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di Fiba

Giovedì 27 Luglio 2023, 13:53

BASILICATA - Al 30 giugno scorso il 45% dei Comuni lucani (72mila persone) non ha uno sportello bancario mentre il 29% dei Comuni della regione (102mila persone) dispone di un solo sportello. È quanto emerge dall'Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba (istituita dalla First-Cisl) che ha elaborato un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna a ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale nei comuni e della relativa superficie.

Per desertificazione totale Matera è 47esima e Potenza 69esima; per desertificazione parziale Matera è 56esima e Potenza 90esima. Altri dati lucani: 4 mila imprese operano in comuni senza banca e 6.500 imprese in comuni con un solo sportello. Complessivamente nei primi sei mesi dell'anno sono state chiuse in tutto il Paese 593 filiali di banche e i comuni «desertificati», sul loro territorio sono cresciuti ulteriormente (+2,9%). Così, trovare uno sportello bancario sta diventando sempre più difficile. Non solo nei piccoli centri o nelle aree montane, ma anche nelle grandi città. In Basilicata dove ci sono 32 sportelli ogni 100mila abitanti (la Basilicata è terz’ultima) - avverte la First-Cisl - il fenomeno della desertificazione bancaria potrebbe ulteriormente aggravarsi, raggiungendo rapidamente i tre quarti dei municipi lucani. «I dati mostrano che la desertificazione bancaria ha colpito le province italiane in modo molto difforme - commenta il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani -. All'interno delle stesse regioni si registrano differenze marcate, mentre le grandi città, contrariamente alle attese, restano tutte fuori dalle prime posizioni. Inoltre alcune province del Sud, nonostante la fuga delle grandi banche, mostrano una sorprendente resilienza e si installano al vertice della graduatoria. «In generale, le realtà che occupano i primi posti - continua Colombani - si contraddistinguono per il radicamento delle piccole banche, che con il rialzo dei tassi d'interesse vedono premiato il loro modello di business incentrato sulla territorialità e sull'erogazione del credito. È un'ulteriore conferma che la biodiversità bancaria non è un costo, ma una ricchezza, soprattutto in un contesto che vede le grandi banche continuare a chiudere filiali: quasi 600 solo nei primi mesi del 2023». «Un ritmo insostenibile - conclude - che mette a rischio l'economia dei territori e la coesione sociale». Per Vito Daniele Cuccaro segretario della Uilca-Uil - che a giugno scorso ha tenuto una manifestazione a Miglionico nell’ambito della campagna nazionale itinerante «Chiusura filiali? No, grazie» – «la chiusura delle filiali di banche in Basilicata, specie nei piccoli comuni, non può passare per “inevitabili scelte aziendali» con la complicità di istituzioni e della politica, privando i cittadini di un servizio fondamentale che impatta sul diffuso fenomeno della desertificazione e dello spopolamento. In Basilicata – secondo i dati Uilca-Uil - sono 58 i comuni rimasti privi di filiali; solo negli ultimi 5 anni si è registrato in regione un calo delle filiali del 22%, con la chiusura di ben 49 sportelli, e i dipendenti bancari sono ormai scesi sotto la soglia delle 1000 unità. La conseguenza per l’utenza, soprattutto quella meno informatizzata e più anziana, è l’impossibilità ad accedere a servizi bancari e finanziari di base, se non spostandosi, il più delle volte senza mezzi pubblici a disposizione, per decine di km. Tra le proposte operative quella rivolta alla Regione di istituire un Osservatorio Regionale del credito. «La chiusura delle filiali è purtroppo solo uno degli esempi della progressiva spoliazione di servizi nei nostri piccoli comuni che riguardano banche, scuole, sanità. Lo slogan della Uil «dare valore a chi crea valore» racchiude la nostra battaglia contro la desertificazione prima di tutto demografica, per invertire la tendenza e puntare su infrastrutture e servizi spendendo le risorse del Pnrr e dei fondi comunitari in questa direzione»: dice il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)