Sabato 06 Settembre 2025 | 22:06

Festival delle Regioni a Bari, la Meloni non ci sarà: slitta a novembre la firma del Patto da 6 miliardi sui fondi di coesione

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Festival delle Regioni a Bari ci sarà ma senza l’intervento della Meloni

Niente accordo per sbloccare l'uso di Fsc: all'appello manca soltanto la Puglia. La sorpresa di Fedriga per l'assenza della premier

Mercoledì 16 Ottobre 2024, 06:00

18:45

BARI - Non ci sarà il premier Giorgia Meloni a chiudere i lavori del Festival «L’Italia delle Regioni» a Bari: la partecipazione della leader, annunciata dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e inizialmente presentata dagli organizzatori per il 22 ottobre, non è più nel programma della manifestazione. Il prestigioso evento - dal titolo «La Regione del Futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?» - sarà aperto il 20 con un appuntamento che vedrà in prima fila il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel Teatro Piccini.

La presenza della Meloni nel capoluogo regionale (nonostante i pressanti impegni nazionali e internazionali) avrebbe potuto portare anche alla conclusione dell’iter per l’assegnazione alla Puglia dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, ma anche questo appuntamento è rimandato di qualche settimana, presumibilmente alla fine di novembre. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che la partecipazione della Meloni alle giornate baresi non è «mai stata in agenda» (ma ambienti del Festival raccontano di un Fedriga sorpreso dalla mancata conferma della partecipazione, anche se tra le ipotesi alternative potrebbe esserci la possibilità di un videomessaggio). E sul fronte del Fsc, da Roma specificano che la pratica è in via di completamento e nei prossimi giorni il ministro Raffaele Fitto, molto impegnato tra Roma e Bruxelles in vista del completamento dell'iter della sua nomina a Commissario europeo, avrà ulteriori interlocuzioni: solo alla fine di quest’ultimo lavoro sarà possibile calendarizzare una data per la firma del «Patto per la Puglia», regione rimasta l’ultima in Italia a non aver completato il percorso per ricevere i fondi (già oggetto di forti polemiche e rivendicazioni da parte del governatore Michele Emiliano e di molti esponenti dem). Non a caso è stato pressante e ricorrente l’appello dalla Puglia per accelerare le pratiche, dopo che lo stesso Emiliano ha fatto sapere ad agosto scorso, di aver «presentato alle strutture tecniche del Ministero (per la Coesione, ndr) una richiesta di anticipazione della dotazione del Fsc 2021/2027 per circa 1,660 miliardi di euro relativi ad interventi che rivestono elevato livello di urgenza e di attuazione in cinque ambiti di intervento di particolare rilievo in questo momento per la comunità pugliese».

Il presidente pugliese non commenta la notizia della mancata partecipazione della Meloni alla rassegna, ma dal suo entourage emerge la ricostruzione che l’evento sarebbe stato per il premier un momento di confronto festoso con le regioni, per la stragrande maggioranza amministrate da personalità politiche di centrodestra». «Emiliano sarebbe stato lieto di dare il benvenuto al presidente del Consiglio, che avrebbe avuto una accoglienza trionfale», spiegano dal Lungomare, sede del palazzo del governo regionale.

Secondo altre ricostruzioni vicine al Festival, a raffreddare le relazioni con Palazzo Chigi potrebbe aver contribuito anche la richiesta, promossa dalla Conferenza delle Regioni, di maggiori risorse per la Sanità (per scongiurare un sottofinanziamento del Sistema sanitario nazionale, istanza che ha trovato piena condivisione bipartisan, ma con possibili effetti sulla Manovra, in fase di definizione, tutti da misurare). Proprio su questo tema era intervenuto Emiliano, plaudendo all’iniziativa: «Finalmente tutte le regioni italiane, comprese quelle di centrodestra, chiedono al Governo di aumentare i finanziamenti per la sanità». E nel merito aveva specificato: «Serve aumentare subito lo stanziamento per la sanità almeno fino al 7,5% del Pil, come avviene in altri paesi europei. In tal senso pende in Parlamento un disegno di legge bipartisan che va immediatamente approvato. I presidenti di regione sono stanchi di mettere la propria faccia sui ritardi ai pronto soccorso, sulla mancanza di personale in corsia e nei distretti territoriali, sulle prenotazioni di visite specialistiche ed esami strumentali oltre i limiti del tollerabile e di essere mandati allo sbaraglio da Governi nazionali che non si rendono conto che le aggressioni al personale sanitario dipendono anche dalla troppa pazienza che la loro indifferenza impone ai malati, alle loro famiglie e al personale sanitario che lavora sotto una inaudita pressione».

Fonti governative: impegno per accordo di Coesione con la Puglia a breve

«La data del 22 ottobre per la sottoscrizione dell’Accordo Coesione con la Regione Puglia non era definitiva, ma una mera ipotesi che si era prospettata nel corso di colloqui informali». È quanto si apprende dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio in merito alle ricostruzioni recenti offerte da alcuni organi di stampa.

Il governo, sottolineano le stesse fonti, «ha confermato il pieno impegno e l’assoluta volontà politica di giungere, in tempi rapidi, alla sottoscrizione dell’Accordo. Tuttavia, come nel caso dei diciannove Accordi già sottoscritti con Regioni e Province autonome, la definizione dell’Accordo per la coesione è il frutto di una puntuale istruttoria sull'utilizzo delle risorse del precedente periodo di programmazione e sulle proposte progettuali per il nuovo ciclo di programmazione, un processo rigoroso che serve ad evitare gli errori e i ritardi nella spesa dei fondi per la coesione sperimentati in passato, soprattutto al Sud».
La riforma della politica di coesione, viene sottolineato, «si è posta l’obiettivo di rafforzare la capacità delle amministrazioni di spendere di più, ma anche di spendere meglio le risorse della coesione».

Dunque, «il lavoro prosegue e anche in questi giorni sono programmati una serie di incontri finalizzati alla rapida conclusione dell’istruttoria, perché si giunga quanto prima alla definizione dell’Accordo, un’opportunità unica per lo sviluppo della Regione Puglia e per i cittadini e le imprese pugliesi, proseguendo e portando a termine il proficuo dialogo e il lavoro di confronto svolto in questi mesi».

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