BARI - L’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio avrebbe svolto un «ruolo dominante» nei rapporti con l’imprenditore Giovanni Riefoli, il barlettano finito ai domiciliari insieme a lui e al fratello Enzo con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. Un rapporto che è tratteggiato nelle informative della Finanza al pm Claudio Pinto: non solo per le pressioni relative all’appalto dei tributi al Comune di Bari, che per l’accusa è stato truccato, ma anche per curare tutti gli altri interessi di Riefoli e delle due società Golem Plus e Plus Innovation ritenute a lui ricondicibili.
L’appalto da 5 milioni del Comune è stato aggiudicato il 12 aprile 2019, ma è partito soltanto nel corso del 2020. Le indagini non hanno accertato i motivi del ritardo, ma hanno registrato i commenti degli indagati sul punto: ne emerge che qualcuno aveva espresso dubbi...
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