Sabato 06 Settembre 2025 | 22:31

Bari, fuga dai banchi nel mito di Gomorra: dispersione scolastica record nel Barese

 
Luca Natile

Reporter:

Luca Natile

Bari, fuga dai banchi nel mito di Gomorra: dispersione scolastica record nel Barese

La malavita organizzata arruola manovalanza a poco prezzo tra i ragazzi che abbandonano gli studi. Gli istituti professionali del capoluogo tra i più colpiti

Martedì 26 Marzo 2024, 12:53

BARI - La dispersione scolastica nei territori di mafia. Addio ai banchi in nome di Gomorra. Quello stretto legame tra il tasso di dispersione e l'indice della criminalità barese. Il 31,8% dei pugliesi abbandona precocemente studi, ben al di sopra della media nazionale che ha raggiunto il 20,8%.

La Puglia si classifica al 18esimo posto nella classifica delle regioni stilata da «Welfare Italia Index 2022», ricerca realizzata dal think tank «Welfare, Italia». Gli istituti professionali di Bari, ad esempio, sono tra i più colpiti dalla piaga della dispersione. Lo scorso anno il Santarella ha perso 190 studenti su 1.225 studenti.

Nel corso del 2023 al Pronto intervento minori (Pmi) del Comune di Bari che interviene in casi di abusi o maltrattamenti,  devianza ed evasione dell’obbligo scolastico, sono stati segnalati 116 casi con 140 minori coinvolti. Nello stesso periodo, stando ai dati della Procura per i minorenni, nel distretto di Bari che comprende anche le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani si è registrato un incremento del 7,7% della criminalità minorile, con 985 procedimenti penali iscritti rispetto ai 915 del 2022. È aumentato anche il numero dei casi che vedono come protagoniste in negativo delle ragazze, 147.

Il procuratore Ferruccio De Salvatore all’atto della sottoscrizione del protocollo d’intesa a sostegno del Pim (accordo siglato in Comune con l’assessorato al Welfare retto da Francesca Bottalico) ha spiegato come i reati che coinvolgono minorenni non sono spesso semplici bravate, ma reati «contro la persona, il patrimonio o in materia di stupefacenti commessi con particolare  cattiveria e aggressività».

Nel numero in aumento dei minori che delinquono c’è quello dei ragazzi che abbandonato la scuola. Ancora oggi permane un legame molto profondo tra povertà, disuguaglianze sociali, disparità di accesso all’istruzione e affiliazioni al crimine organizzato.

Nascere in una famiglia con meno risorse, sia economiche che culturali, spesso comporta una maggiore difficoltà ad accedere alle opportunità educative e sociali. I ragazzi gettano la spugna per una somma di ragioni e stati d’animo: passività, frustrazione, depressione, apatia o perché abbandonati a se stessi nella indifferenza dei genitori. Sotto i 16 anni possono intervenire i servizi sociali, dopo si perdono le tracce. «La mafia fa presa sui giovani perché manca la speranza del futuro» ha dichiarato il procuratore Roberto Rossi «l’ascensore sociale si è fermato».

Sono aumentati gli early school leavers (ragazzi tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non hanno concluso il ciclo d’istruzione), la cui percentuale cresce al 13,1% (contro il 9,9% di media europea), così come i Neet (giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione), che raggiungono la quota del 23,3% (media europea 13,7%).

Nelle terre di mafia e di camorra, come Bari, i fenomeni di povertà educativa, come l’abbandono scolastico, si intersecano in molti casi con traiettorie di devianza connesse al radicamento della criminalità organizzata, che recluta soprattutto i più giovani come bassa manovalanza per la gestione di attività illegali come lo spaccio di sostanze stupefacenti, facendo leva sulla fragilità, sull’assenza della famiglia e di un contesto sociale in grado di aiutare e proteggere i ragazzi a rischio.

La «fuga dai banchi» non è ancora avvertita come una piaga educativa con un costo sociale spaventoso e fa molto comodo ai clan». Una percentuale altissima dei minori, imputati di reato che sfila nelle aule del tribunale ha percorsi scolastici molto difficili. La correlazione tra dispersione e abbandono scolastico e criminalità organizzata, purtroppo, rappresenta una realtà in crescita. Un fenomeno che contribuisce a incentivare la manovalanza. Ai boss fa comodo che i figli degli altri abbandonino gli studi. Contrastare la dispersione scolastica che fa comodo ai clan, significa contrastare la criminalità organizzata me quella comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)